Politica

Nubifragio Calabria, Galletti mai piu' condoni edilizi

COSENZA, 13 AGOSTO 2015 - Splende il sole sulla costa ionica del Cosentino. Appena ventiquattro ore prima le strade di Rossano e Corigliano, i centri piu' colpiti dal nubifragio di mercoledi' mattina, erano delle immense fiumare ingrossate dall'acqua piovuta per tutta la notte. Il giorno dopo, invece, e' il momento della conta dei danni. Mentre la macchina dei soccorsi e' in piena attivita', a Rossano e' giunto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, accompagnato dal capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e dal presidente della Regione, Mario Oliverio.

E la posizione del Ministro e' subito netta: "Nei disastri ambientali c'e' molta colpa dell'uomo con abusi edilizi e talvolta costruzioni anche negli alvei dei fiumi. Dal punto di vista urbanistico dico mai piu' condoni edilizi". Una lettura che evidenzia, dunque, per l'ennesima volta, gli effetti di un territorio troppe volte violentato dall'uomo. [MORE]

le zone turistiche della Sibaritide sono stravolte dall'ondata dei torrenti. Quanti stavano trascorrendo qui le loro vacanze raccontano di devastazione e terrore, salvati in molti casi dal pronto intervento delle forze dell'ordine, veloci nell'evacuare abitazioni e villaggi prima che arrivasse l'onda di piena. Il ministro Galletti abbraccia alcuni cittadini durante il sopralluogo e prova a spegnere le polemiche di chi lamenta disagi e disservizi. Il Governo valutera' lo stato di emergenza, mentre il presidente della Regione ha annunciato la richiesta formale che sara' avanzata subito dopo la conta dei danni che, e' apparso evidente anche al Ministro, sono comunque ingenti.

La popolazione, comunque, si e' rimboccata sin da subito le maniche e sta lavorando da ieri per provare a ristabilire una parvenza di normalita'. A spalare fango ci sono anche tantissimi volontari. Molti sono turisti che hanno deciso di non lasciare subito il luogo dove stavano trascorrendo le loro vacanze. Una solidarieta' immensa, che lega residenti e vacanzieri. In poche ore e' arrivato anche l'Esercito, invocato a gran voce per provare ad accelerare la ripresa che, in una zona con grande valenza turistica, non puo' tardare. In ginocchio c'e' un'intera economia, a partire dal settore agricolo rimasto sepolto sotto il fango.

Il primo significativo segnale di ritorno alla normalita' e' dato dalla riapertura della rete ferroviaria tra Sibari e Crotone e della strada statale 106 ionica, fino a ieri sera invasi da fango e detriti, mentre anche la corrente elettrica e' tornata in quasi tutte le zone. I circa cinquecento sfollati che hanno trascorso la notte nei due centri di accoglienza allestiti nella zona, hanno iniziato il rientro nelle rispettive abitazioni.

Molti di loro hanno perso autovetture e beni di prima necessita', per questo si sta anche cercando di organizzare interventi a favore di quei turisti rimasti a piedi e, quindi, impossibilitati a tornare a casa. Non c'e' un angolo della Sibaritide dove non si vede gente spalare. Il sole batte forte dopo la giornata di tempesta. Asciuga il fango e rende tutto ancora piu' difficile. Ma qui nessuno vuole fermarsi e tutti offrono un proprio contributo. Rossano e Corigliano hanno il volto di tanti ragazzi che, pala in mano, provano a ricominciare per uscire dall'ennesima emergenza, senza piagnistei ma con una grande e composta dignita'. (Agi)