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Novantuno morti e un orrore senza fine: la Norvegia piange le sue vittime

Oslo, 23 luglio 2011- L' ultimo bilancio della polizia parla di 91 morti. La Norvegia, sotto shock, piange le sue vittime, per lo più giovanissime.Le imagini trasmesse senza sosta  sembrano riportare indietro orribili ricordi dell' 11 settembre. E' la tragedia più grave della storia del Paese dai tempi della seconda guerra mondiale, riferiscono fonti ufficiali.[MORE]

E l' orrore potrebbe non essere ancora finito, perchè ricoverati in condizione disperate ci sono ancora una ventina di ragazzi. Nel day after del duplice attentato che ha devastato ieri la capitale norvegese, piovono le testimonianze di solidarità e le condanne ufficiali dagli stati di tutto il mondo, dalla Russia alla Palestina,
dagli Stati Uniti alla Cina.

Le televisioni di ogni dove raccolgono le drammatiche storie dei sopravvissuti, che descrivono scene dal film horror; il responsabile di entrambe le azioni è stato arrestato in mattinata, ed è attualmente sotto interrogatorio. La polizia scandaglia il suo profilo Facebook: Behring Breivik, 32 anni, "cristiano fondamentalista" ,vicino all'estrema destra

Comprava fertilizzanti pern fabbricare gli ordigni artigianali; fingendosi un pooliziotto inviato sul posto per controllare la situazione dopo l'esplosione in città, si è recato sull'isola di Utoya, sede del campo dei giovani labouristi, e ha radunato i ragazzi per poi massacrerli a colpi di fucile.

Chi ce l'ha fatta racconta di essere stato inseguito dall'attentatore, che urlava di voler uccidere tutti;in molti si sono tuffati in mare per salvarsi, e sono stati raggiunti ugualmente dagli spari.

Da quanto emerge dagli scritti di Breivik, e dalle informazioni sulla sua vita e le sue idee raccolte sul social network, l' odio verso il partito labourista era dovuta alla troppa tolleranza nei confronti dell'Islam.

"Un attacco alla nostra società aperta", lo ha definito il premier norvegese Soltenberg, da ore sul posto, dove ha incontrato molti dei ragazzi scampati alla strage; sull'isola sarebbe giunta da poco anche la famiglia reale. C'è grande commozione, e tanta paura, per una Norvegia che ancora non riesce a riprendersi dallo shock.

Uno dei Paesi più attivi per il mantenimento della pace a livello internazionale, colpito al cuore da uno squilibrato, perchè troppo aperto e tollerante.

Simona Peluso