Politica
Notte Piccante, Marco Polimeni: l'amministrazione comunale faccia chiarezza
CATANZARO, 20 SETTEMBRE 2015 – “Premetto che, viste le caratteristiche che nelle ultime edizioni hanno connotato la "Notte Piccante", avrei preferito una sostituzione di quest'ultima con una serie di eventi di diversa natura e con maggiori contenuti, magari da spalmare durante due o tre week end del mese di settembre”. E’ quanto afferma il consigliere comunale e provinciale Marco Polimeni che interviene in merito al dibattito aperto sul rinvio della manifestazione storicizzata del Comune di Catanzaro. [MORE]
“L'incertezza che sta ruotando intorno all'organizzazione di uno dei pochissimi eventi ormai istituzionalizzati del Capoluogo, inoltre, ritengo sia sintomatica del grave stato confusionale in cui versa l'Amministrazione – afferma ancora Polimeni -. La chiarezza su questi "grandi" eventi, più che un vezzo alla mercé dei fruitori, si rende necessaria affinché gli operatori commerciali del centro storico (soprattutto appartenenti al mondo della ristorazione) e gli addetti ai lavori in generale, quotidianamente afflitti da un crescente stato di difficoltà economica e commerciale, possano organizzarsi in tempo utile”.
“Considerando inoltre che, in occasione della prima data immaginata per la manifestazione (26 settembre), restano in programma due autorevoli eventi: "La notte della Taranta" di Antonio Castrignanò, incastonata nella rassegna "Festival d'Autunno", diretta da Tonia Santacroce e "Don't cry for me Pianicello", evento ideato dai ragazzi di Alt!rove, sarebbe interessante offrire, con il supporto dei Vigili Urbani e del settore competente, anche in questa data la possibilità ai commercianti di fruire del suolo pubblico antistante le attività”.
“Occorre in ogni caso – conclude Polimeni - che il Comune dica ufficialmente e prima possibile se si svolgerà e quando la "Notte Piccante", considerando altresì che l'unica data possibile rimane giorno 3 ottobre, in quanto un ulteriore rinvio a data 10 ottobre, andrebbe a coincidere con la "Notte dell'Ippocampo", organizzata da una città vicina come Soverato. Ciò, a mio avviso, non solo lederebbe un principio, ormai costituzionalizzato, di leale cooperazione e collaborazione tra Comuni, ma priverebbe anche diversi utenti provenienti da ogni parte della provincia della possibilità di partecipare ad entrambe le serate”.