Cronaca
Norman Atlantic, sale a 10 il numero delle vittime; giallo sui dispersi
BRINDISI, 30 DICEMBRE 2014 – Sale a dieci il bilancio delle vittime dell'incidente della Norman Atlantic, il traghetto andato a fuoco nell'Adriatico al largo dell'Albania. Le operazioni di soccorso sono riuscite a mettere in salvo ben 427 persone, mentre è giallo per quanto riguarda i dispersi, stimati a 38 secondo le autorità greche. Il comandante Argilio Giacomazzi ha lasciato anch'egli la nave, dopo essere rimasto solo a bordo con quattro ufficiali della marina militare; su di lui le indagini per naufragio e omicidio colposo plurimo, insieme all'armatore dell'imbarcazione.
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La nave San Giorgio ha messo in salvo 180 naufraghi, che giungeranno al porto di Brindisi in mattinata; le salme delle vittime – 8 recuperate, 2 ancora sul traghetto – arriveranno invece a Bari, mentre altri 38 superstiti verranno trasportati sempre questa mattina al porto di Manfredonia.
Il giallo dei dispersi
Tra le persone salvate vi sono 56 membri dell'equipaggio, tra cui 22 italiani, mentre tra i passeggeri si contano 234 greci, 54 turchi, 22 italiani, 22 albanesi, 18 tedeschi, 10 svizzeri e altre nazionalità. Resta il giallo di un discreto numero di clandestini a bordo: vi erano degli afghani, di cui due sono stati tratti in salvo sulla San Giorgio. In una conferenza stampa, si sono pronunciati i ministri Lupi e Pinotti: «fare una previsione sul numero dei dispersi ci sembra assolutamente prematuro; il punto incerto è se c'è qualcuno che nelle fasi concitate della messa a mare della scialuppa sia caduto in mare. In maniera cautelativa ci siamo mossi partendo dalla lista ufficiale. Via via mentre procedevamo nei soccorsi andavamo affinando i nomi salvati confrontandoli con la lista dell'imbarco siamo arrivati a un quadro preciso». Molti testimoni hanno confermato che decine di persone sono finite in mare nella notte in cui si è propagato l'incendio.
Le inchieste e i soccorsi
Le procure di Bari, Lecce e Brindisi hanno aperto tre inchieste per naufragio colposo, come prima configurazione di reato. Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe ha fatto sapere che si stanno acquisendo i primi dati tecnici ascoltando naufraghi e soccorritori; in un secondo momento si valuterà con la procura di Lecce la configurazione definitiva dell'ipotesi di reato e la competenza territoriale. Per quanto riguarda i soccorsi, invece, l'ostacolo maggiore è giunto dalle proibitive condizioni meteo, con il mare forza 7/8 che ha alzato anche onde di cinque metri, rendendo quasi impossibile avvicinarsi alla nave in fiamme. A ciò si è aggiunto un vento di 34-40 nodi e una scarsa visibilità.
Foto: giornalettismo.com
Dino Buonaiuto