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Non sposate le mie figlie, benvenuti nel pasticcio etnico
NON SPOSATE LE MIE FIGLIE di PHILIPPE DE CHAUVERON. La commedia francese, che ammica un po' all'amarcord hollywoodiano e s'avvicina involontariamente a certe gag di Totò, è un pasticcio buonista di scottante attualità e d'insipida riuscita.
Ci sono un arabo, un cinese ed un ebreo. Sembra l’inizio di una barzelletta, ed in effetti Non sposate le mie figlie vorrebbe far ridere, riuscendoci solo qua e là. Nella commedia francese, sullo sfondo d’un Paese multietnico per legge e meno per cultura, il suocero sorride a denti stretti, accumulando gaffe e malumori in presenza dei mariti delle figlie, francesi d’adozione e fortemente legati alle proprie comunità. A proposito di colmi: quando la quarta figlia si appresta a presentare il promesso sposo di colore, la misura è colma. Peggio, poi, se il consuocero africano è ancora più nero – d’umore – e minaccia di far secco il quasi-neo-parente, appartenente alla razza bianca degli sfruttatori. Si sfruttano un po’ di cliché alla Benvenuti al Sud allargato – e non a caso, il film di Luca Miniero adattava un omologo transalpino – con memorie riciclaticce di Indovina chi viene a cena e tutto il contorno delle cattive digestioni razziali, condite da battute nemmeno troppo scorrette. [MORE]
Nostalgico di vecchie politiche in una Francia pseudo-integrazionista, il padre delle spose si dichiara “di idee aperte e golliste”: ossimoro che sintetizza gli equivoci del film. Il protagonista Christian Clavier prova a fare lo Spencer Tracy di burbera simpatia in versione galletta, ma a ben vedere questo gusto dell’amarcord velato rinverrebbe semmai i precedenti più pregnanti nel nostro cinema: i due consuoceri nemici che diventano amici e s’ubriacano col cognac sono a metà tra Totò, Fabrizi ed i giovani d’oggi e I due colonnelli. Per il resto, i comprimari sono sgradevolmente sgallettati – l’arabo litigioso, l’aggressivo ebreo filo-israeliano, il cinese affarista – ed il livello del “vorrei ma non posso” stilistico del film si misura tutto nella scena del cagnolino che mangia per sbaglio il prepuzio del nipotino circonciso. In altre parole: brillantezza spicciola, anzi, tirata a lucido per gli stessi protagonisti medio-borghesi e buonisti del film, con un'idea polemica attuale ed un'esecuzione di fondo dell'imbarazzante calibro di un American Pie. Ahi ahi, i bei tempi di Louis de Funés.
DATA USCITA: 05 febbraio 2015
GENERE: Commedia
ANNO: 2014
REGIA: Philippe de Chauveron
SCENEGGIATURA: Philippe de Chauveron, Guy Laurent
ATTORI: Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan, Medi Sadoun, Frédéric Chau, Noom Diawara, Frédérique Bel, Julia Piaton, Emilie Caen, Elodie Fontan
PRODUZIONE: Les films du 24, TF1 Droits Audiovisuels, TF1 Films Production
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Francia
DURATA: 97 Min
Antonio Maiorino