Cronaca

Non piace ai fedeli: rimosso il murale di Bros sulla facciata della chiesa

MILANO, 7 GENNAIO 2014 - Arte o scarabocchio. Riabilitazione di spazi talvolta insipidi ed inutilizzati o vandalismo? Benvenuti nell’eterna diatriba che tormenta il mondo dei writer.

Di fatto, coloro i quali sposano tale espressione artistica, sociale e culturale, sono ben poco interessati a tale disputa. Ma tant’è. Ogni qual volta qualcuno mette mano, o colore, a determinati spazi urbani la polemica riprende.

Ultimo episodio pervenuto agli onori della cronaca riguarda la facciata della chiesa di San Pio X, in piazza Leonardo da Vinci, a Milano. Una facciata decisamente incolore, priva di emozione: asettica. E così è intervenuto “Bros”, 33 anni, writer milanese, da anni nota e stimata firma del mondo della Street Art, tanto che Vittorio Sgarbi, qualche anno fa, lo definì il “Giotto moderno”. Munito di scopa con annesso manico lungo di 9 metri, Bros ha segnato la chiesa con graffiti longilinei o curvilinei di colore bianco e rosso «in smalto all’acqua e nitro» come commenta il critico d’arte Alessandro Riva, al quale la performance del writer milanese non è affatto dispiaciuta. Peccato che la novità non è stata altrettanto gradita ai fedeli residenti nella zona, i quali, parlando di “profanazione”, hanno chiesto al parroco di far tornare la facciata alle vecchie origini.

Don Giuseppe Grampa, 72 anni, ha dovuto così ascoltare le richieste dei propri fedeli e ha fatto rimuovere i graffiti. Eppure il prete, non nasconde quale sia l’opinione a riguardo: «Fosse stato per me quell’opera, quella trovata, ognuno la chiami come vuole, magari l’avrei anche tenuta. Ma ho il dovere di ascoltare i parrocchiani e l’ho fatta cancellare. Ciò non toglie – ha affermato don Grampa – che la facciata sia brutta e brutta rimanga».[MORE]

Bros, invece, sulla sua creazione si è limitato ad affermare: «Un gesto forte che mi permette di dare una sferzata alle proposte manieristiche che campeggiano ormai da anni». Per il critico d’arte Riva, intervenuto sulla vicenda, il gesto di Bros ha un significato chiaro e antesignano: «Le chiese non sono intoccabili».

(Immagine da milano.corriere.it)

Giovanni Maria Elia