Nodo ospedale Padova, la soluzione di Zaia: "La città avrà due poli ospedalieri"
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PADOVA, 3 AGOSTO 2014 – Il governatore del Veneto Luca Zaia non lo vuole lo strappo con il sindaco di Padova e collega leghista Massimo Bitonci. Strappo che negli ultimi giorni si sarebbe potuto benissimo consumare sulla questione dell’ospedale di Padova. Qualche giorno fa al termine di un incontro Zaia aveva chiuso i lavori annunciando che sulla questione ospedale non si sarebbe né ristrutturato quello già esistente, né costruito uno nuovo. Ora è il governatore stesso ad aprire ad altre possibilità. D'altre parte Zaia deve essere consapevole che per il nuovo primo cittadino la questione è importante: il giorno dei balottaggi, all'annuncio della vittoria di Bitonci, il neo eletto sindaco ha subito dato conto di quali sarebbero state le prime manovre d'intervento sulla città, e l'ospedale era prima tra tutte. [MORE]
A quanto pare Zaia sarebbe disposto a concedere a Bitonci la rinuncia da un lato all’area di Padova Ovest come sito della struttura, dall’altro al project come modalità di finanziamento dell’opera. Inoltre lascerebbe al Comune la possibilità di non lasciare abbandonata del tutto l’area dove ora sorge il policlinico universitario, spostandovi l’ospedale Sant’Antonio e l’Istituto oncologico veneto. In cambio il governatore vorrebbe costruire in città, ovviamente non a Padova Ovest, il nuovo ospedale universitario e internazionale.
Ha spiegato Zaia: “Non abbiamo assolutamente abbandonato l’idea di fare l’ospedale a Padova e non vogliamo neanche pensare di andare fuori dalla città. Le questioni poste ragionevolmente dal sindaco sono comprensibili, ci porti le carte con le risultanze dei lavori della sua commissione, sarà mia cura girarle ai tecnici che stanno lavorando da anni sulla questione, e se ci sono scelte tecniche che introducono elementi rilevanti a supporto di altre soluzioni non c’è nulla di scandaloso a seguirle. Sulla vecchia area dove sorge l’attuale ospedale, che attualmente ospita 1.400 posti letto più tutte le cliniche e gli edifici correlati all’attività universitaria, prevediamo di concentrare una offerta ospedaliera, approfittando degli edifici riqualificati o in via di riqualificazione, per un migliaio di posti letto che scaturiranno dal trasferimento del Sant’Antonio, dello Iov”.
Federica Sterza