Cronaca
No Tav, le ragioni di Napolitano e il populismo di Grillo
Iseo 4 Luglio - Quanto sta accadendo in Val di Susa non è accettabile. Legittima ogni forma di protesta, favorevole o contraria, purchè rimanga sempre entro i limiti della civiltà. Quel che non giova per niente alla protesta sono gli eroi speculari: essa necessita solo di manifestanti. Bene ha fatto quindi Giorgio Napolitano a condannare gli scontri. Il presidente della Repubblica ha parlato di gruppi militarizzati, accuratamente organizzati per la violenza eversiva. Il Capo di Stato ha inoltre invitato le componenti politiche alla coesione e le forze di polizia a vigilare attentamente su certi gruppi di facinorosi, che abilmente si infiltrano in manifestazioni pacifiche, dove sono presenti anche famiglie e cittadini che nulla hanno a che fare con la violenza. Si deve ancora essere in grado di distinguere tra un treno ed una rete ferroviaria e le prove di regime o la dittatura. Ancora ci devono essere dei pesi e delle misure, anche nelle idee e nelle parole.[MORE]
Maroni come ministro dell'interno ha inviato le forze dell'ordine a difesa dei cantieri, peccato che anche lui fino a ieri predicasse che in casa propria ognuno è padrone e lì ha il diritto di fare ciò che vuole. Beata coerenza, visto che non si può parlare da tempo di gioventù. Ma un conto è la critica, altro cosa sono la violenza e la rivolta. Se si accusa Berlusconi di populismo, come non sentire, anche in qualche angolo di casa nostra, e su un altro fronte, gli stessi toni , sia pure per argomenti diversi. Proprio non ci voleva quel benedetto o maledetto Beppe Grillo, dipende da che pulpito lo si guardi, a predicare che lì in Val di Susa, in mezzo a quegli scontri e tra quei feriti, ci sono degli eroi.
Non ci servono gli eroi, Grillo, già ci bastano quelli che abbiamo avuto, nessuno ne vuole altri. Ci accontentiamo di gente normale, laboriosa, onesta, con una testa sulle spalle, che si confronta e che democraticamente decide. Già abbiamo sentito Berlusconi pochi giorni fa, mentre si proclamava Santo assieme al suo governo. Questo ci è bastato, sia per populismo che per retorica. E visto che ci accontentiamo della nausea, vorremmo almeno salvarci dal voltastomaco. No, quel Grillo in val di Susa proprio non ci voleva. Ritorni per favore a predicare nelle piazze, contro il governo, come e quando vuole, è li che si raccoglie il consenso del paese, con le parole e con le idee. Non si lasci prendere, né la mano né la testa. Su tante questioni, in molti sono con lui. Ma in Val di Susa vogliono costruire una rete ferroviaria, non si può per questo fare una rivoluzione. Fino a quel punto non lo seguiremo. Preferiamo il comico a questo politico.
Ivan Zatti