Politica

No-Imu day: è scontro a distanza tra Renzi e Brunetta

NAPOLI - Il Partito Democratico ha annunciato una mobilitazione nazionale per per celebrare la cancellazione di IMU e TASI, il 16 giugno. Con una lettera inviata dai vicesegretari e dai capigruppo del Partito Democratico ai propri parlamentari, si chiede "di organizzare sui territori una giornata di tavolini, volantinaggio, iniziative” per andare incontro ai cittadini e “per raccontare ciò che di buono stiamo facendo”.

[MORE]Non si fa attendere la replica di Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: "siamo felici che Renzi non si sottragga al confronto su una lunga serie di scommesse perse. Avremo modo di sbugiardarlo numero per numero, voce per voce, tassa per tassa”.

"Naturalmente - scrivono Debora Serracchiani, Lorenzo Guerini, Luigi Zanda ed Ettore Rosato - abbiamo mille motivi per scendere in piazza tra la gente: dai diritti civili ai risultati del Jobs Act, dalle riforme istituzionali fino agli investimenti su cultura e scuola, e l'elenco potrebbe continuare a lungo", comunicando la data scelta per far conoscere ai cittadini la fine dell'Imu agricola e imbullonati e della Tasi prima casa e l'abbassamento dell'Irap.

Per i vicesegretari e capigruppo Pd, inoltre, "c'è molto da fare ma siamo sulla strada giusta. E soprattutto, se non rivendichiamo noi i risultati che abbiamo ottenuto, saremo sempre in ritardo rispetto alla narrazione delle opposizioni che descrivono l'Italia come un Paese pieno di problemi e privo di speranze”. Questa iniziativa si svolge a ridosso dei ballottaggi di alcune tra le più grandi città italiane, un'occasione ghiotta per cercare di convincere gli ultimi indecisi al voto.

Per Renato Brunetta, invece, si tratta solo di un imbroglio: "Siamo felici che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, abbia confermato il suo No Imu-day per giovedì prossimo perchè così avremo modo di spiegare anche noi ai cittadini-elettori l'imbroglio-day”. Secondo Brunetta, con Renzi non solo è aumentata la pressione fiscale generale, ma sono aumentate anche le tipologie di imposte che gli italiani sono chiamati a pagare. “Da quando Renzi si è insediato a palazzo Chigi, infatti, abbiamo visto: il taglio delle detrazioni Irpef per chi ha redditi superiori a 55.000 euro; l'aumento dall'11% al 20% del prelievo sui Fondi pensione; l'aumento della tassazione del Fondo Tfr dall'11% al 17%; l'aumento del bollo auto; l'aumento della tassazione sui diritti di imbarco nel trasporto aeroportuale; l'aumento della tassazione sulle casse previdenziali dei professionisti dal 20% al 26%; l'introduzione della tassazione dei proventi corrisposti ai beneficiari di polizze vita; l'ampliamento della platea di aziende cui si applicano aliquote Irap straordinarie; l'aumento della tassazione sui Fondi pensione dall'11% al 20%; il rischio che aumenti l'Iva fino al 25,5% e che aumentino le accise su benzina, tabacchi e alcolici per effetto delle clausole di salvaguardia ad oggi solo rinviate, ma che sono già Legge e, di fatto, pendono sulla testa degli italiani".

Daniele Basili

(fonte immagine www.ilgiornale.it)