Fantasticherie del cuore
No a violenze e falsita' dominatrici del quotidiano!
È una grande sconfitta per l’uomo osservare quanto gli succede attorno in questi giorni. Penso alla Francia e al Belgio; alla città di Orlando negli stati Uniti; agli omicidi di casa nostra; agli atti terroristici in più parti del mondo; alle guerre che non cessano il loro terrore, ma cosa sta succedendo? Mi limito solo a citare cose eclatanti recenti, ma l’elenco purtroppo potrebbe essere molto lungo se ci mettessimo a considerare le miserie quotidiane, che affondano le radici nella spavalderia del potere; nella corruzione dilagante; nella messa in onda di un mondo di plastica che attrae i giovani e apre verso un amaro destino. Qualcuno minimizza dicendo che è sempre stato così, mentre in realtà il mondo degli uomini si priva ogni giorno di più, nella falsità, dalla propria verità in Cristo. [MORE]
La violenza che avanza nelle sue forme più complesse; la disgregazione sociale; il mancato rispetto per la vita; la solitudine delle nuove generazioni; l’irriverenza verso ogni verità oggettiva; l’esaltazione di un diritto di volontà ecc., sono l’espressione concreta di un chiaro abbandono di quei principi universali che, attraverso alcuni valori non negoziabili, hanno sempre trovato l’energia migliore per armonizzare i momenti umani più difficili. Senza la verità l’uomo sbanda; si crede onnipotente; non sa discernere; relativizza ogni cosa; incappa in nuove forme divinizzate che gli consentono di scegliersi un Dio “fai da te”; diventa attore principale di una società del terrore, dell’approssimazione, della materialità fine a se stessa, dell’odio e della gelosia nei confronti di chi possiede ciò che egli non ha.
Appaiono così all’orizzonte uno strano Dio della morte; un pietismo formale da far rabbrividire; un non merito personale da premiare e da asservire; un concetto di libertà molto largo e privo di ogni regola di salvaguardia. Si va verso una società dove le insoddisfazioni vengono sanate con le illusioni, a loro volta portatrici di nuove delusioni. L’idea di avere un maestro spirituale con cui crescere nello spirito o una attenta formazione con la quale entrare nel mistero e nella bellezza della Parola, sono ormai considerate fuori dal tempo. Figuriamoci parlare di preghiera, di meditazione, di ricerca della dimensione soprannaturale, che permettono l’approccio con il cielo!
È chiaro che la verità in Cristo non si impone agli altri, si impone però a se stessi, senza bluffare e continuando il cammino con spirito sicuro e pronto ad ogni sacrificio. Scrive Mons. Di Bruno: “Ogni svendita, disprezzo, mancanza, privazione, perdita della propria verità, non indebolisce solo la persona che commette questo peccato di disobbedienza alla sua verità, ma anche priva di luce vera il mondo. Un presbitero che si sveste della sua verità, che non la vive, perché ad essa non obbedisce, impoverisce non solo se stesso, ma tutta la Chiesa e il mondo intero”. La cosa certa è che un calo nella verità di uno rende povera la verità dell’altro. Una interdipendenza che, se attiva nel Signore, può ristabilire quell’ordine naturale che oggi non c’è più.
Essendo l’uomo dalla verità in Cristo può, di certo, decidere di affidarsi anche alla falsità, “oppure di accogliere la sua verità e trasformarsi in verità per essa, in essa, con essa”. Oggi è palpabile la tentazione di ognuno di svestirsi dalla propria verità, per approdare sulle “rive” di satana che espongono un modello di vita vincente. Un cristiano deve fuggire da questa tentazione, perché deve al mondo la sua azione a custodia della verità da cui nascono carità e misericordia, argini sicuri ad ogni piena di falsità e di violenze.
Egidio Chiarella
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