Cronaca
Niscemi, gli effetti dell'ecoMUOStro
NISCEMI (CALTANISSETTA), 4 GIUGNO 2012 - Al di là dell'ingerenza mafiosa (di cui parlavamo ieri), di per sé criminale a prescindere dal Muos, bisogna però sottolineare come la chiamata in correità debba essere allargata anche a singoli individui, gruppi ed istituzioni che con cosa nostra non hanno molto a che fare. Perché quello che si sta perpetrando in Sicilia – così come in altre parti del territorio italiano, come la Val di Susa, Vicenza o Quirra – è un atto criminale. Anzi, una lunga serie di atti criminali.
Il progetto iniziale prevedeva che le antenne fossero posizionate all'interno della base di Sigonella. Gli studi commissionati dai vertici americani statunitensi, infatti, hanno evidenziato un problema tecnico non di poco conto: le micro-onde generate dalle antenne riescono ad interferire con la strumentazione di bordo degli aerei militari e civili, come avvenuto ad esempio il 29 luglio 1967 sulla portaerei US Forrestal di stanza nel Golfo del Tonchino, quando l'esplosione di un missile di un caccia F-14 portò alla morte di 134 militari. Bisogna inoltre sottolineare, rimanendo nell'ambito dei problemi che il Muos genererà al traffico aereo, la presenza di ben tre aeroporti nel raggio di 70 chilometri, cioè quello civile di Comiso, quello di Sigonella e quello di Catania Fontanarossa. Questi ultimi due vengono già utilizzati per gli aerei senza pilota UAV “Global Hawk”, “Predator” e “Reaper” utilizzati dagli Stati Uniti e dalle forze della Nato.
Gli effetti del Muos, poi, sarebbero assorbiti anche da apparecchi come pacemaker, defibrillatori e apparecchi acustici, causando potenzialmente seri danni alla salute della cittadinanza che, stando ancora a quanto rilevato dagli studiosi del Politecnico di Torino, non sono i più importanti.[MORE]
Oltre all'evidente danno ambientale che la struttura nel suo insieme comporta ed al noto ed altissimo livello di inquinamento generato dalla già esistente base di Niscemi, il movimento NoMuos ha evidenziato come le piattaforme su cui saranno montate le antenne siano state progettate su una direttrice nord-sud e costruite invece lungo la direttrice est-ovest. Ciò comporta non solo un maggior volume di terra movimentato, con terrazzamenti (in zona sismica, peraltro) che cedono quando la pioggia si fa più consistente o danni alla fauna ma anche la scomparsa di parte della macchia mediterranea, come comproverebbero le foto satellitari in possesso del Movimento scattate all'inizio dei lavori. Tale situazione ha costretto il Ministero dell'ambiente e la tutela del territorio a schierarsi parzialmente contro il Muos, esprimendo dubbi sulla sua installazione e chiedendo all'Arpa – l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente – di svolgere le rilevazioni sulle emissioni delle 41 antenne già esistenti, considerando anche che a pochi chilometri dalla base c'è il centro abitato, già fortemente colpito dalle emissioni della stazione Naval Radio Transmitter Facility il cui livello, è stato rilevato dagli studiosi del Politecnico, ha già superato i limiti di sicurezza previsti dalla legge. Zucchetti e Coraddu hanno denunciato come le misurazioni dell'agenzia regionale siano state fatte in maniera non conforme alla procedura prevista dalla legge, la quale prevede che le rilevazioni vengano fatte con il sistema acceso alla massima potenza mentre l'Arpa – la cui strumentazione non rileva gli effetti dell'antenna in banda LF - ha lavorato, come ammesso anche dalle autorità militari americane, con quasi la metà delle antenne spente.
Come mezzo secolo fa, inoltre, sta tornando quella forma di emigrazione interna che porta i giovani del Sud Italia ad emigrare in un ormai fantomatico Nord “più ricco”, situazione che in Sicilia viene aggravata dalla sempre maggiore militarizzazione che non riguarda solo il territorio – anche attraverso l'extraterritorialità dell'area, di proprietà degli Stati Uniti - ma anche la mente delle persone, come prevede il piano del Public Affaire Office del Consolato generale degli Stati Uniti di Napoli, che ha invitato l'Associazione americana degli insegnanti di italiano – istituto fondato in Canada nel 1924 per promuovere lo studio della cultura e della letteratura italiana nei college e nelle università nordamericane - a creare un Sister School Program a Niscemi, dove è stato scelto il liceo linguistico Leonardo Da Vinci. Istituto che, guarda caso, ha dato istruzione a molti dei giovani militanti che oggi compongono il movimento NoMuos.
Per quanto riguarda poi gli effetti che il Muos avrà sulla salute, come accertato da numerosi studi epidemiologici fatti in questi mesi, aumenterà il rischio di contrarre malattie come tumori del sistema emolinfatico o l'ipertermia, con necrosi dei tessuti e cataratte indotte dall'esposizione alle radiofrequenze ed alle micro-onde prodotte dalle antenne.
«L'intero territorio dell'Isola» - spiega Alfonso Di Stefano della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella - «ha già pagato altissimi costi sociali ed economici per le dissennate scelte di riarmo e militarizzazione. Il recente conflitto in Libia ha consacrato il ruolo della Sicilia come grande portaerei per le operazioni di attacco Usa, Nato ed extra-Nato in Africa e Medio Oriente. Dallo scalo “civile” di Trapani Birgi sono stati scatenati buona parte dei bombardamenti contro l'esercito e la popolazione civile libica. Sigonella è stata trasformata in capitale mondiale dei famigerati global hawk mentre prolifera ovunque l'installazione di radar per l'intercettazione delle imbarcazioni dei migranti. Tutto ciò per perpetuare il modello di rapina delle risorse energetiche e arricchire i signori del complesso industriale-militare statunitense».
«E mentre tutta questa cosa terribile accade, la nostra massima reazione è stata una lamentosa protesta all'assemblea regionale, i politici siciliani si sono intabarrati nel loro impaurito silenzio, i sindacati nazionali disposti a battersi soltanto per le “una tantum”, sono rimasti in stato di ebetitudine, migliaia di buoni ragusani hanno espresso soprattutto la loro preoccupazione sull'equo prezzo degli espropri per gli impianti militari, altri stanno febbrilmente organizzando qualche buona iniziativa commerciale, alberghi, villaggi turistici, balere, ristoranti tipici (da quelle parti si fa la migliore salsiccia del mondo) per la popolazione dei militari che presiederanno la base. Inutile indignarsi se da cento anni lo Stato italiano ci tratta da colonia. Per incapacità politica, per strafottenza popolare, troppo spesso meritiamo di esserlo. E invece sarebbe tempo che imparassimo ad essere finalmente padroni del nostro destino storico, specie quando coincide con una grande causa civile ed umana».
[Ti lascio in eredità i missili di Comiso – Pippo Fava, “I Siciliani”, gennaio 1983]
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(foto: risvegliati.it)
Andrea Intonti