Estero
Nigeria, liberate 200 ragazze e 93 donne rapite da Boko Haram
LAGOS, 28 APRILE 2015 - Sono state oggi liberate dall'esercito nigeriano 200 ragazze e 93 donne rapite nei mesi scorsi dal gruppo terrorista Boko Haram.[MORE]
IL RITROVAMENTO NELLA FORESTA
I militari hanno attaccato e distrutto tre campi delle milizie ubicati nella foresta di Sambisa, nel nord est della Nigeria. A confermare la notizia, riportata in Italia da Internazionale e Sky news, il responsabile per le Comunicazioni della Difesa, Chris Olukolade, ma non sono ancora giunte precisazioni sulla provenienza delle ragazze liberate, l'immediata domanda è se tra loro siano presenti alcune delle giovani rapite dal liceo di Chibok nell'aprile del 2014, per le quali si mobilitarono media ed esponenti internazionali lanciando appelli e campagne con l'hashtag #BringBackOurGirls e che vide partecipi, tra gli altri, anche Malala, premio Nobel per la pace, e la first lady Michelle Obama.
LE ATTIVITA' MILITARI E IL MAL FUNZIONAMENTO DEI DRONI
Le attività di intervento delle forze nigeriane sono in campo dalla scorsa settimana, quando con l'appoggio di aerei da guerra erano riuscite ad invadere l'ex riserva coloniale motivate dalla possibilità di cacciare gli estremisti dalla loro terra. Da diversi mesi diplomatici e funzionari sospettavano la presenza delle ragazze rapite nella foresta, a 100 km circa da Chibok, ma i droni statunitensi pare non fossero stati in grado di individuarle.
IL MASSACRO DI DAMASAK
Tra gli orrori commessi in questi giorni dai terroristi di Boko Haram, il massacro di Damasak. Una delegazione governativa, inviata dal neopremier Muhammadu Buhari, ha scoperto "un’atrocità su larga scala" che ha visto l'assassinio, in città di molti uomini e il sequestro volto all'omicidio delle donne e dei bambini di Damasak, lasciati cadavere nella vicina foresta. Il vescovo Oliver Dashe Doeme, che si sta occupando della tutela degli sfollati, ha dichiarato, riferendosi al presidente Buhari, "combattere i Boko Haram è una priorità del suo governo e finalmente possiamo sperare nella fine di questa follia".
Fonte foto: lapresse
Ilary Tiralongo