Chiesa e Società
Fase 2. Niente termoscanner ma Cei ai suoi, 'basta fughe avanti'. Papa 'benedice' ricerca su vaccini
Niente termoscanner ma Cei ai suoi, 'basta fughe avanti'. Papa 'benedice' ricerca su vaccini, 'siano accessibili a tutti'
CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG - La Conferenza Episcopale Italiana porta a casa un altro tassello nella trattativa per la ripresa delle celebrazioni. I tanto 'temuti' termoscanner, che avevano portato diversi vescovi a rinunciare ai funerali possibili da domani 4 maggio, non saranno "vincolanti". E quindi non lo saranno neanche per le messe che dovrebbero partire, sempre nel rispetto delle norme anticontagio, entro la fine del mese.
Ma ora la Cei serra i ranghi e chiede ai 'suoi' di non procedere in ordine sparso. "Sarebbe inopportuno fare corse in avanti, perché il bene comune, che è il bene di tutti, ci invita a camminare insieme a tutte le Chiese sorelle d'Italia, che vivono la pandemia in condizioni differenti", ha detto il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. Sui termoscanner per misurare la temperatura ai fedeli, il portavoce Cei don Ivan Maffeis spiega: "C'era una difficoltà enorme, il Cts consapevole di come molti italiani stiano assumendo sempre maggiore responsabilità ha accettato di non rendere vincolante questa disposizione.
Quindi, il termoscanner richiesto in un primo momento, non è più considerato tale". Domani dunque il primo passo, i funerali, nelle chiese italiane con le mascherine, le distanze, il massimo di 15 fedeli. Papa Francesco oggi ha ricordato e reso omaggio ai sacerdoti e ai medici morti nell'assistenza alle persone malate additandoli come "esempio" per tutti. Al Regina Coeli ha invece 'benedetto' la collaborazione internazionale nella ricerca di vaccini e cure, lanciando un appello perché siano accessibili a tutti.
"È importante, infatti, mettere insieme le capacità scientifiche, in modo trasparente e disinteressato - sono le parole del Papa -, per trovare vaccini e trattamenti e garantire l'accesso universale alle tecnologie essenziali che permettano ad ogni persona contagiata, in ogni parte del mondo, di ricevere le necessarie cure sanitarie". Infine il pontefice ha accolto l'appello lanciato dall'Alto Comitato per la fratellanza umana affinché il prossimo 14 maggio i credenti di tutte le religioni si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, per "implorare Dio di aiutare l'umanità a superare la pandemia di coronavirus".