Nicola Gratteri rassicura la Calabria: "L'Antimafia di Catanzaro Continuerà senza di me” Tutti i dettagli
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"Non temete il futuro, le indagini proseguiranno" - Gratteri parla del suo nuovo ruolo a Napoli e del lascito investigativo in Calabria
Le indagini non si fermeranno, c'è una squadra che continuerà il lavoro. Non finisce nulla se vado via io. Sarebbe stolto chi resta a dirigere, a tirare remi in barca e non occuparsi del destino investigativo di tre quarti della Calabria". Lo ha detto il neo-procuratore di Napoli Nicola Gratteri intervenendo a Crotone all'inaugurazione della biblioteca della legalità "Dodò Gabriele" nella sede della Confcommercio.
"Abbiamo mangiato pane e veleno in questi anni - ha detto Gratteri - hanno cercato di indebolirci, soprattutto colpendo me perché avevano nella loro testa che mettendo fuori gioco me si fermava la Procura. Invece la Procura di Catanzaro è una grande squadra ed i calunniatori hanno perso tempo. L'opinione pubblica ha capito chi ha lavorato in buona fede e chi ha cercato di mettere lo sgambetto".
Nel corso dell'incontro con gli studenti di Crotone al teatro Apollo, Gratteri ha ribadito i principi del suo lavoro: "Noi non abbiamo solo costruito una Procura fisica ristrutturando l'ex ospedale militare, ma abbiamo creato un metodo, una mentalità di lavoro: una grande squadra. Abbiamo fatto degli innesti tra i giovani magistrati, ai quali ho cointestato indagini importanti, e quelli più anziani facendo loro sentire l'odore della Dda.
Al mio posto ci sarà per questo periodo il collega Capomolla a cui si potrà andare a denunciare. Il valore aggiunto della procura di Catanzaro è aver messo nella testa della gente che si può cambiare. Dalla provincia di Crotone sono venuti imprenditori a denunciare mafiosi e possono continuare a farlo con le forze dell'ordine ed i magistrati. Abbiamo liberato molti spazi che sta a voi ragazzi occupare".
Sul suo futuro alla guida della Procura di Napoli, Gratteri ha puntualizzato: "Io sono allenato a sfide a fare cose nuove. A Catanzaro in sette anni ho sempre cercato di migliorare. Non mi preoccupano le lettere che arrivano da Napoli, è problema di altri. Il senso ed i limiti della paura li ho superati nel 1989.
Ho ascoltato intercettazioni dove parlavano di come ammazzarmi, non mi preoccupa certamente un documento o lettera". (Ansa) (Immagine archivio