Cronaca
News e aggiornamenti: operazione DIA "Terminator" a Cosenza
COSENZA, 08 LUGLIO- Emergono i dettagli degli arresti effettuati dalla DIA nella serata di ieri nell’ambito dell’indagine sui mandanti e gli esecutori del delitto Pezzulli. La vittima Carmine Pezzulli 49 anni ( che dopo un passato con vari precedenti penali era divenuto un imprenditore edile ) fu ucciso nel 2002 a colpi di pistola da due killer in moto mentre era a bordo di una Fiat Panda quando l’automobile della vittima si fermò ad un semaforo, i sicari spararono diversi colpi di pistola calibro 9, uccidendo sul colpo l'uomo. [MORE]
Due degli arrestati sono: Domenico Cicero, 54 anni; e Davide Aiello, 58 anni( presunto autore materiale dell'omicidio), mentre al terzo l’ordinanza di custodia cautelare per l’ omicidio è stata notificata in carcere dove si trova per altre cause: si tratta del presunto boss della 'ndrangheta di Paterno Calabro (CS), Franco Chirillo, 53 anni.
Dall'attività investigativa è emerso che l'assassinio di Carmine Pezzulli è da collegare alla sua appartenenza alla cosca di Domenico Cicero, che nel 2002 si contendeva con gli altri gruppi mafiosi cittadini il controllo delle attività illecite nella città bruzia e al fatto che la vittima, ritenuto il contabile dell'organizzazione si era appropriato, indebitamente, della somma di 800 milioni di lire: un gesto, secondo gli inquirenti, punito con il sangue.
I particolari delle indagini sono stati resi noti dai Procuratori aggiunti di Catanzaro e Cosenza, Giuseppe Borrelli e Domenico Airoma, dal Direttore del centro operativo di Reggio Calabria della Dia, Francesco Falbo, e dal Responsabile del centro operativo della Dia di Catanzaro, Antonino Cannarella. "L'omicidio di Pezzulli - ha spiegato Borrelli - fu un regolamento interno all'associazione perché accusavano la vittima di essersi impossessato di 800 milioni di lire. Attualmente in provincia di Cosenza c'é una forte alleanza tra le cosche Cicero-Lanzino-Chirillo che ha portato alla pace mafiosa. Ma, a nostro avviso, anche se c'é una situazione di tranquillità bisogna affrontare in modo incisivo il problema dell'arresto dei latitanti Franco Presta ed Ettore Lanzino i quali continuano a controllare e gestire i loro affari".
Davide Scaglione