Nella Terra dei Fuochi i vescovi parlano di "Dramma umanitario"
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NAPOLI, 04 GENNAIO 2014 - Dopo la visita di Matteo Renzi alla Terra dei Fuochi, nulla è cambiato: in primo piano ci sono le diocesi, che continuano a lottare offrendo assistenza ai malati. Le malattie aumentano, per un disastro che è parso evidente agli occhi di tutti solo lo scorso anno.
"(...) si è trasformato in un vero dramma umanitario, anche per il tasso di patologie tumorali (...)" afferma il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. I provvedimenti sono stati eseguiti solo per adeguare le strutture, ma niente è stato fatto per assistere questi malati (tra cui bambini), che aumentano ogni giorno a causa delle esalazioni degli anni passati.[MORE]
Qualcosa è stato fatto, ma è davvero tanto quello che c'è da fare secondo i vescovi, coinvolti direttamente nella grave situazione della Terra dei Fuochi.
- Controllo sanitario dei pazienti.
- Bonifica dei territori.
- Controllo del lavoro nero. Tantissime sono ancora le piccole aziende che nascondono rifiuti pericolosi e ancora non esiste una salda economia capace di dare una reale alternativa allo sfruttamento.
- Sostegno a chi lavora onestamente. Non esistono ancora delle certificazioni e delle leggi che possano dare un sostegno all'agricoltura onesta, mentre la speculazione continua a fare danni per la Terra dei Fuochi.
Questi i punti della denuncia dell'arcivescovo di Napoli: la sua voce è quella di tutti i vescovi del territorio, che cercano così di dare il proprio sostegno alle famiglie, ma anche di far accendere i riflettori su un problema che sembra non avere altra soluzione che il silenzio da parte delle istituzioni.
Fonte: Ansa.it
Fonte immagine: Repubblica.it
Annarita Faggioni