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Guerra. Il terrore di Putin, pioggia di fuoco è vendetta, missili su Kiev e tutta l'Ucraina, video, i dettagli

Nella notte la vendetta di Putin, missili su Kiev e tutta l'Ucraina. Pioggia di fuoco dopo la Crimea, la rete elettrica in ginocchio 2022

Una raffica di 83 missili e 17 droni kamikaze lanciati su due terzi delle regioni del Paese, con almeno 14 morti e 97 feriti, infrastrutture strategiche distrutte, blackout di massa, incendi ed esplosioni e il terrore che dopo mesi torna nel cuore della capitale. L'inferno scatenato dalla Russia dopo l'attacco alla penisola simbolo delle annessioni, per cui lo zar ha pubblicamente accusato i servizi di Kiev, fa ripiombare l'Ucraina nel baratro dopo settimane di speranza per i successi della controffensiva nell'est e a sud.

"Si tratta del secondo attacco missilistico massiccio dopo il 24 febbraio e, probabilmente, del più grande bombardamento della storia in termini di infrastrutture energetiche importanti. Ora può essere chiamato terrorismo energetico, una continuazione del terrorismo nucleare e mi riferisco alla centrale di Zaporizhzhia, continuamente bombardata dai russi", ha detto il ministro degli Interni ucraino, Denys Monastyrskyi.

"Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra", ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky, mentre Putin rivendicava "massicci attacchi alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina", definendola al pari di "un'organizzazione terroristica", e la Difesa di Mosca annunciava che "gli obiettivi dei raid di precisione sono stati raggiunti". Un'escalation che l'Occidente ha condannato compatto, ribadendo l'impegno a restare al fianco di Kiev finché servirà.

Il presidente americano Joe Biden si è impegnato con Zelensky "a continuare a fornire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi sistemi avanzati di difesa aerea". Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sulla telefonata. Biden "ha anche sottolineato il suo continuo impegno con alleati e partner per continuare a imporre costi alla Russia, ritenendo la Russia responsabile dei suoi crimini di guerra e e delle sue atrocità".

La Nato punta a sconfiggere o indebolire la Russia. Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu Vassily Nebenzia in Assemblea Generale.

"Questi attacchi hanno ucciso e ferito civili e distrutto obiettivi senza scopo militare e mostrano ancora una volta l'assoluta brutalità della guerra illegale di Putin", ha accusato il presidente americano Joe Biden.

Per il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, l'Alleanza "continuerà a sostenere il coraggioso popolo ucraino nella lotta contro l'aggressione del Cremlino per tutto il tempo necessario". Il presidente francese Emmanuel Macron ha visto nei raid un "cambiamento profondo della natura di questa guerra, mentre l'Italia si è detta "inorridita dai vili attacchi missilistici". Dal canto suo, Zelensky è tornato a chiedere forniture urgenti di armi pesanti, annunciando la sua partecipazione a una riunione urgente del G7.

Mosca però minaccia ancora. Per Putin, se Kiev continuerà a compiere attacchi terroristici sul suolo russo, la risposta sarà ancora più dura. Questi bombardamenti sono solo un "primo episodio" di rappresaglia, ha rincarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, chiedendo il "totale smantellamento" del potere politico ucraino. E intanto, in un crescendo continuo di tensione, dopo il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, Gazprom ha annunciato di avervi trovato nel 2015 congegni esplosivi riconducibili alla Nato.

A Kiev, il tempo sembra tornato indietro ai giorni più bui della scorsa primavera: alte colonne di fumo levatesi dal centro, le stazioni della metropolitane tornate rifugi d'emergenza per la popolazione tra continui allarmi aerei, e i missili piovuti in un parco giochi, vicino al palazzo presidenziale e nella via degli uffici degli 007, oltre che sull'ufficio visti dell'ambasciata tedesca, fortunatamente vuoto. Attacchi compiuti anche con droni kamikaze iraniani, lanciati in parte dalla Bielorussia, ha affermato l'esercito ucraino, mentre tornano a crescere i timori di un coinvolgimento diretto di Minsk nel conflitto.

I raid russi, che hanno colpito infrastrutture critiche in 12 diverse regioni oltre alla città di Kiev, hanno parzialmente interrotto la fornitura di elettricità in 15 oblasti, tra cui Leopoli, Kiev e Zaporizhzhia, dove ha sede la centrale nucleare più grande d'Europa, già a forte rischio di incidenti. Pesante è stato il contraccolpo alle reti energetiche dell'Ucraina, che fino a tarda sera ha dovuto fare i conti con un vero e proprio 'stress test', con la popolazione invitata a ridurre al minimo i consumi, lasciando spente stufe elettriche, caldaie, bollitori e altri elettrodomestici per non appesantire la domanda e mettere a rischio la tenuta del sistema.

Tutto questo mentre il ministero dell'Energia ha annunciato lo stop alle forniture di elettricità assicurate da luglio ai Paesi Ue a causa dei danni inflitti dai missili a diverse fra centrali e sottostazioni elettriche del Paese. In attesa di una risposta militare all'escalation, Kiev ha intanto messo nella lista dei suoi criminali ricercati molti dei vertici del potere a Mosca, dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev all'influente portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova