Economia
Nel giorno dei Forconi, anche Squinzi lancia l'allarme: "Giro tra le imprese e vedo disperazione"
ROMA, 9 DICEMBRE 2013- Mentre i vari presidi hanno cominciato la loro attività di protesta contro il governo nel giorno dello “sciopero dei Forconi”, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, lancia il suo personale allarme.
“I segnali di ripartenza sono debolissimi e non si possono cogliere con un ottimismo particolare. Giro tra le imprese e vedo tanta disperazione", dice Squinzi. Troppi i nodi che frenano la crescita, in particolare quelli che riguardano il credito, i mancati pagamenti della Pubblica amministrazione e la non competitività del costo del lavoro. “Abbiamo bisogno di avere alle spalle un Paese normale che ci consenta di operare senza vincoli burocratici, con costi energetici nella media europea e tempi rapidi nelle autorizzazioni. Bisogna mettere mano finalmente alle riforme che ci consentano di ritrovare la crescita” ha spiegato il numero uno di Confindustria.
E quando si parla di legge di Stabilità, Squinzi non nasconde il suo rammarico. “Noi di Confindustria diciamo che se si investono 1-2 miliardi sul lavoro non si sortiscono effetti. Ne servono almeno 10, se non una cifra superiore, perché produca risultati. I tanti posti di lavoro persi dal 2007 a oggi sono dovuti alla crisi dei consumi interni e un intervento sul cuneo fiscale rimane per noi la risposta più diretta”.
Federica Sterza [MORE]