Cultura e Spettacolo
Nel film "Anime nere" raccontato un dramma familiare e umano
13 AGOSTO 2015 - La storia di una famiglia criminale raccontata negli aspetti più emotivi e contraddittori in una dimensione sospesa tra l'arcaico e il moderno e ambientata in Aspromonte, epicentro della criminalità organizzata calabrese, è quella proposta nel film “ Anime nere” di Francesco Munzi che ha aperto XIV edizione di “Cinema e Cinema”, inserita nell’ambito del Progetto Lamezia Summertime 2015. Il film “Anime nere”, il primo dei 18 film in cartellone, è stato proiettato nel Cortile “F. Bevilacqua” dell’Edificio “Maggiore Perri” di Lamezia Terme alla presenza di almeno 400 spettatori. Liberamente tratto dell'omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, il film si impernia sulle vicende dei tre fratelli, Luciano, Rocco e Luigi Carbone, impelagati nella malavita ca-labrese e nelle lotte tra famiglie di un piccolo paese dell'Aspromonte. [MORE]
Due di loro, Rocco e Luigi, si sono trasferiti a Milano, ma non è sufficiente a tenerli lontani dalle ripercussioni di un gesto azzarda-to compiuto dal giovane nipote Leo, che mette in moto una catena di vendette e violenza. Apprezzato anche dai critici stranieri, il film Anime nere è stato girato in Africo, in Calabria, un paese di uomini legati alla tradizione mafiosa, dell’onore, della vendetta, del crimine. Le sue donne sono sottomesse al silenzio, alla famiglia, ai lutti che prima o poi le piegheranno.
Il film è la rappresentazione di un’Italia poco conosciuta e caratterizzata da magnifici paesaggi selvaggi della Calabria abitati da vite primitive, dimenticate dallo Stato, ancorate a riti tragici e antichi. Un mondo quasi indecifrabile dominato da colori notturni come preludio ai continui fatti di sangue e da uomini dalle facce primitive che sembrano appartenere a tempi lontani e che si esprimono nel duro dialetto gutturale africese, tradotto dai sottotitoli. Un mondo reso alla perfezione dagli attori Marco Leopardi, Peppino Mazzotta, Anna Ferruzzo, Fabrio Ferracane, Barbara Bobulova e alcuni abitanti di Africo, tutti sconosciuti, tranne la Bobulova, moglie di Rocco. Anime nere non è un film sulla 'ndrangheta, né un romanzo criminale, ma un dramma familiare e umano che scorre sullo schermo a ritmo sincopato in una sequenza di volti affilati, ombre e colori freddi atti a scavare nelle angolature più nascoste della psiche umana e ad esplorare un tragico percorso esistenziale. Il film “Anime nere” ha partecipato alla 71a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia ed ha ricevuto 9 David di Donatello e 3 nastri d’argento oltre a numerosi altri premi.
Gioacchino Criaco, autore dell’omonimo romanzo “ Anime nere”, ha ricevuto recentemente anche un prestigioso riconoscimento dal Premio Pandora, seconda edizione, organizzato dal Giornale on line InfoOggi degli editori Antonio Doria e Domenico Giglio, diretto dalla giornalista Oriana Barberio, in sinergia con il Comune di Sellia Marina.
Lina Latelli Nucifero