Nei 150 anni dell'Unità d'Italia, 'Riappropriamoci di Va Pensiero'
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Roma, 2 luglio 2011- Stanchi della strumentalizzazione fatta dalla Lega Nord di "Va' pensiero", usato in chiave anti-unitaria, il Comitato per la Bellezza ha deciso di dare il via ad una campagna mediatica per restituirgli la sua veste originaria, quello di coro risorgimentale ed unitario. Infatti, erano queste le intenzioni alla base dell’ispirazioni di Giuseppe Verdi in quel periodo animato dagl’ideali mazziniani, che scrivendo all'amico e librettista Francesco Maria Piave affermava, "Sì, sì, ancora pochi anni, forse pochi mesi, e l'Italia sarà libera, una e repubblicana".[MORE]
Addirittura sembrerebbe che il Nabucco, fu una risposta alle sollecitazioni dello stesso Mazzini, il quale si auspicava una nobilitazione del recitativo e del coro, contenuto nell’Opera italiana, al fine di conferirgli una valenza sociale. A tutto ciò, si aggiunge anche la "prima" della "Battaglia di Legnano"(1849), la più patrottica tra le opere italiane, a cui furono presenti gli stessi Mazzini e Garibaldi.
Al contrario, le giustificazioni a cui si sono appigliati i rappresentanti della Lega Nord, per il loro uso improprio del suddetto coro, sono legate al suo librettista Temistocle Solera. Quest'ultimo risulta appartenesse alla cosiddetta "corrente neoguelfa", assertrice di un blando federalismo. Tuttavia, nessun documento sembra avvalorare la tesi che Solera fosse un sostenitore di un’ Italia federale.
L'appello, lanciato dal Comitato della Bellezza presieduto da Vittorio Emiliani, è stato sottoscritto da parecchi tra intellettuali, giuristi, rappresentanti della politica e dello spettacolo, tra cui: i compositori Fabio Vacchi, Azio Corghi e Giorgio Gaslini, i musicologi Pier Luigi Petrobelli, Paolo Fabbri, Giovanni Carli Ballola, Franco Serpa, i registi Giuliano Montaldo, Marco Bellocchio, Marco Tullio Giordana. Ma anche da Mario Pirani, Corrado Stajano, Oliviero Beha, i parlamentari Giovanni Pieraccini, Giovanna Melandri, Eugenia De Biasi, il consigliere della Rai Nino Rizzo Nervo, e tanti altri.
Vedremo se l’ Italia riponderà all’appello con un coro di voci unanime.
Rosy Merola