Cronaca
‘Ndrangheta: sequestrati beni per 1,2 milioni nel cosentino
Sigilli su immobili e aziende: il destinatario è ritenuto contiguo alla cosca Patitucci
In un’operazione mirata contro la criminalità organizzata, i finanzieri del Servizio centrale Ico e dei Comandi provinciali di Catanzaro e Cosenza hanno sequestrato beni per oltre 1,2 milioni di euro, appartenenti a un soggetto ritenuto vicino alla cosca di ‘ndrangheta "Patitucci".
Gli investigatori descrivono l'individuo come “a pericolosità qualificata”, riconducendo i beni a un'attività sospetta, secondo quanto disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro.
Il destinatario del provvedimento è coinvolto nei procedimenti penali "Reset" e "Gentleman II".
Il primo caso ruota attorno all'organizzazione mafiosa attiva a Cosenza e dintorni, mentre il secondo riguarda un sodalizio dedito al traffico di stupefacenti nella sibaritide.
In entrambi i procedimenti, in fase di giudizio, sono stati ipotizzati reati di associazione mafiosa e spaccio di droga, con attività criminose segnalate tra il 2012 e il 2022.
Indagini sui flussi di denaro e provenienza dei beni
Il sequestro si inserisce in un procedimento di prevenzione che ha coinvolto esperti del Gico dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e Cosenza, in collaborazione con il Servizio Centrale Ico.
L’indagine, coordinata dalla Procura, si è concentrata su una complessa analisi economico-patrimoniale per accertare la provenienza e la legittimità dei beni, rilevando discrepanze tra il loro valore e i redditi dichiarati dal soggetto.
Sigilli su immobili, aziende e attrezzature
L’operazione ha portato al sequestro di due unità immobiliari e due aziende, inclusi i patrimoni aziendali.
Tra i beni congelati figurano terreni, motoslitte, quad e conti bancari, indicati come parte di un patrimonio di dubbia origine e sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.