Cronaca
'Ndrangheta: operazione polizia Reggio C., 12 arresti. Colpite le cosche Serraino e Libri Video
REGGIO CALABRIA, 09 LUG - È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, finalizzata all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare (11 in carcere e una agli arresti domiciliari) emesse nei confronti di presunti elementi di vertice, luogotenenti e affiliati alle cosche della 'ndrangheta Serraino e Libri operanti nella città di Reggio Calabria.
Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa e, a vario titolo, di estorsione, intestazione fittizia di beni, danneggiamento, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, illecita concorrenza con violenza o minaccia, incendio, aggravati dalla circostanza del metodo e dell'agevolazione mafiosa.
Gli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria e gli uomini dei reparti Prevenzione Crimine stanno eseguendo, nell'ambito della stessa operazione, anche numerose perquisizioni e il sequestro di alcuni esercizi commerciali. Nelle fasi esecutive dell'operazione sono stati Impiegati circa 100 agenti della Polizia.
I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 in questura a Reggio Calabria alla presenza del procuratore Giovanni Bombardieri e del questore Maurizio Vallone.
in aggiornamento
"Pedigree" è il nome che gli investigatori della Polizia hanno dato all'operazione nel corso della quale, dalle prime ore di questa mattina, sono stati eseguiti arresti e perquisizioni nei confronti di capi e gregari delle cosche reggine Serraino e Libri. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, sotto le direttive dei magistrati della Dda di Reggio Calabria, hanno portato alla luce le dinamiche criminali delle due cosche della 'ndrangheta operanti, attraverso le loro articolazioni territoriali, nel quartiere di San Sperato e nella frazione Gallina di Regggio Calabria nonché nel comune di Cardeto e a Gambarie d'Aspromonte, principalmente nel settore delle estorsioni in danno di imprenditori e commercianti anche attraverso l'imposizione di beni e servizi, nonché nell'impiego dei proventi delle attività delittuose in bar e ortofrutta, intestandoli a sodali o a compiacenti prestanomi allo scopo di eludere il sequestro con l'applicazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
in aggiornamento
Coldiretti, da frutta a bar affari per 24,5 mld
Dal controllo sui bar, ristoranti e negozi di frutta e verdura fino al furto dei raccolti come l'uva, il volume d'affari delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro, con attività che riguardano l'intera filiera del cibo; questo approfittando anche della crisi causata dall'emergenza coronavirus. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'operazione della Polizia di Stato a Reggio Calabria.
L'agroalimentare è una delle aree prioritarie di investimento della malavita, che ne comprende la strategicità in tempo di crisi economica, sottolinea la Coldiretti, perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile. Con i classici strumenti dell'estorsione e dell'intimidazione, le agromafie impongono la vendita di determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della mancanza di liquidità, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti con il commercio della droga. Un fenomeno che minaccia di aggravarsi ulteriormente per gli effetti della pandemia, precisa la Coldiretti, che potrebbe spingere le imprese a rischio a ricorrere all'usura per trovare i finanziamenti necessari.