'Ndrangheta: Nicola Gratteri, indagine parte giorno mio insediamento. "Costretti anticipare"
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'Ndrangheta: Nicola Gratteri, indagine parte giorno mio insediamento Procuratore a Radio Capital,"professionisti a disposizione"
CATANZARO, 19 DIC - "Numericamente questa è la seconda maxioperazione dopo il primo maxiprocesso di Palermo di Falcone e Borsellino l'epicentro è a Vibo, la famiglia dei Mancuso di Limbadi ma ci sono stati arresti in tutta Italia. L'indagine nasce il giorno del mio insediamento quando ho detto che dovevamo lavorare in modo radicale nei territori dove andiamo". Lo ha detto il procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri a Radio Capital.
"Politici coinvolti, avvocati, commercialisti, funzionari pubblici, cancellieri del Tribunale, è tutta gente - ha aggiunto Gratteri - che aveva un lavoro non aveva bisogno di mettersi al servizio dell'ndrangheta. Le cosche non sono in grado di fare riciclaggio sofisticato, per farlo hanno bisogno di professionisti i quali si sono messi a disposizione".
Gratteri, costretti anticipare per fuga notizie. E' scattato con 24 ore di anticipo il blitz dei carabinieri che ha portato all'arresto di 334 persone "perché i boss sapevano che l'avevamo programmato per domattina". A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Tra gli arrestati figura anche un cancelliere del Tribunale di Vibo. "Capite - ha aggiunto - cosa vuole dire, nell'arco di 24 ore, spostare 3000 uomini. E una cosa da folli ma ieri sera, dopo una riunione drammatica abbiamo sentito che i vertici della cosca sapevano. E' stato il panico. Allora bisognava essere folli, anticipare. Nella stanza non si respirava più. Ma grazie a questa grande squadra sono arrivati carabinieri da tutte le parti". "Sapevamo - ha proseguito Gratteri - che il boss Luigi Mancuso tornava da Milano e sapevamo che non l'avremmo più visto. Gli uomini del reparto speciale del Gis sono saliti sul treno e l'hanno tenuto sotto controllo per tutto il viaggio e non se ne è accorto. A Lamezia non ha neanche capito cosa succedeva, è stato preso e portato via in caserma".
Gratteri, società civile occupi spazi liberati 'Certa politica vuole bloccare Dda? Non ci riuscirà"
"La Procura di Catanzaro ed i carabinieri hanno fatto la loro parte. Adesso sta alla società civile e anche alla stampa, agli storici, agli educatori spiegare alla gente cosa è la ndrangheta ma soprattutto spiegare che devono avere più coraggio, che devono occupare gli spazi che noi questa notte abbiamo liberato. Questo da oggi è il cambiamento, se veramente vogliamo cambiare qualcosa, altrimenti continuiamo a piangerci addosso". E' questo l'invito alla società civile del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri dopo
l'operazione "Rinascita-Scott".
"Dal maxi processo di Palermo - ha aggiunto Gratteri - le cosche calabresi sono diventate più ricche perché tutti hanno sottovalutato la 'ndrangheta descrivendola come una mafia di pastori, tutta al più dedita ai sequestri. E da un paio d'anni circola il pensiero che bisogna riscrivere la storia perché altrimenti denigriamo la Calabria. Ma la storia è composta di fatti e questi sono i fatti. Tutti noi siamo colpevoli della sottovalutazione anche il sistema legislativo che che non ci ha dato strumenti normativi proporzionati al livello di contrasto necessario. Per fare questa operazione ho dovuto fare i viaggi della speranza a Roma per avere uomini e mezzi".
"A parte le chiacchiere su di me che vado in tv e scrivo libri - ha detto ancora Gratteri - questi sono i fatti. Se andiamo in giro a parlare è per aprire gli occhi e non lasciare ad altri la narrazione perché è comodo parlare di pastori perché la 'ndrangheta vota e fa votare".
Alla domanda se un certo tipo di politica potrebbe cercare di fermare il lavoro della Procura di Catanzaro, Gratteri ha risposto "credo proprio di no. Ci sono stati dei tentativi - ha aggiunto - alcuni ci stanno provando in modo diretto altri in modo subdolo ma chi mi conosce sa che ho la testa dura, sono determinato sa che cosa faccio e tutto ciò in cui credo. E' dal 1986 che ho fatto scelta di campo. Io non sono solo, diciamo che sono l'uomo immagine? ma faccio parte di una grandissima squadra. Ormai abbiamo creato un sistema che è impossibile fermare.
Se domattina non dovessi esserci continuerà perché alla Procura di Catanzaro ci sono dei ragazzi straordinari ai quali, nel mio piccolo, ho dato l'indirizzo, i suggerimenti, soprattutto dal punto di vista deontologico e della tecnica di indagine, perché sul piano penale non ne avevano bisogno visto che sono molto più preparati di me.
Ma sul piano della conoscenza del territorio e della tecnica di indagine ho dato qualche suggerimento. E' una squadra motivata. E poi c'è una grandissima squadra con le migliori intelligenze dell'Arma dei Carabinieri. E non solo loro. C'è la Guardia di finanza, c'è la Polizia. La cosa importante che mi serve dal punto di vista psicologico è sapere che i loro vertici sono vicini a noi".