'Ndrangheta, morte testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola: cinque arresti
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
REGGIO CALABRIA, 08 FEBBRAIO 2014-Aveva deciso di collaborare con la giustizia ma nell’agosto 2011 Maria Concetta Cacciola si tolse la vita a 31 anni ingerendo dell’acido muriatico, sebbene le circostanze della morte sarebbero da chiarire. I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato cinque persone nell’ambito delle indagini sulla scomparsa della testimone di giustizia. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Si tratta di tre congiunti della vittima, padre madre e fratello, della Cacciola, gia' detenuti nell'ambito della prima fase delle indagini, e di due avvocati. Secondo gli inquirenti i cinque avrebbero agito negli interessi della cosca Bellocco e Cacciola. [MORE]
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, dei reati di concorso in maltrattamenti in famiglia, aggravato dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in violenza privata, aggravato dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in violenza o minaccia per costringere a commettere un reato aggravato dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in favoreggiamento personale aggravato dall'aver favorito un sodalizio di tipo mafioso.
Nei giorni scorsi si era concluso il processo d'appello con l'accusa di maltrattamenti per i tre familiari della Cacciola, Michele padre della giovane, condannato a 4 anni (5 anni e 4 mesi in primo grado); il fratello Giuseppe, a 4 anni e 6 mesi (in primo grado 6 anni), la madre Anna Rosalba Lazzaro, confermata la condanna a 2 anni. I reati di cui dovranno rispondere nell'ambito dell'operazione "Onta", sono successivi a quelli per i quali sono stati gia' processati.
Davide Scaglione