Cronaca

'Ndrangheta: estorsione a impresa, arrestato capo cantiere

CATANZARO, 29 APRILE 2015 - Sette mezzi meccanici incendiati, minacce telefoniche e una cartuccia calibro 12 per un capocantiere. Il clima registrato per la realizzazione della Trasversale delle Serre, secondo quanto reso noto nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro, era, indubbiamente, pesante. L'opera, per un investimento complessivo di circa 200 milioni di euro, attraversa, d'altronde, un territorio difficile, quale quello della provincia di Vibo Valentia e una porizione del Catanzarese. Zone sotto il diretto controllo di diverse cosche di 'ndrangheta. Ma dietro gli attentati e le minacce non c'era un esponente malavitoso, ma un dipendente della stessa ditta interessata ai lavori, la societa' bergamasca "Cavalleri Infrastrutture srl". Si tratta di Livio Calvi, 59 anni, residente a Zogno, in provincia di Bergamo.

E' lui che e' finito in carcere con l'accusa di tentata estorsione e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso. Ma il contorno della vicenda resta ancora tutto da chiarire, dal momento che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha ancora in corso indagini per ricostruire cosa possa essere accaduto nel cantiere della trasversale compreso nel tratto tra i comuni di Simbario e Vallelonga, nel Vibonese. I particolari dell'operazione sono stati resi noti alla presenza del procuratore capo, Vincenzo Antonio Lombardo, dell'aggiunto Giovanni Bombardieri, del comandante provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia, colonnello Mauro Valle, del comandante provinciale dei carabinieri di Vibo, colonnello Daniele Scardecchia.  [MORE]

A inchiodare Calvi, che lavorando in Calabria faceva la spola con la sua citta' di residenza, in Lombardia, e' stata una telefonata partita dall'aeroporto di Lamezia Terme. Lo scorso 12 gennaio, infatti, una voce anonima ha rivolto minacce al direttore di cantiere della "Cavalleri Infrastrutture srl", Giuseppe Sansone, affermando: "Se non ve ne andate la prossima volta le cartucce saranno piene, per te e i tuoi colleghi". Una frase non casuale, perche' pochi mesi prima, ad ottobre 2014, il direttore di cantiere aveva rinvenuto sulla sua automobile una cartuccia di fucile calibro 12. L'interlocutore anononimo conosceva bene quell'episodio, ed a quello si riferiva. In precedenza, inoltre, nel cantiere erano stati registrati diversi atti criminali, con l'incendio di sette mezzi meccanici.

Una volta raccolta la denuncia, i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e la Guardia di finanza di Vibo Valentia hanno avviato le indagini, scoprendo che la telefonata anonima era stata effettuata da una cabina dell'aeroporto di Lamezia. Incrociando le immagini delle telecamere e gli orari e' stato possibile, quindi, identificare proprio Livio Calvi come autore delle minacce. Una circostanza anomala, dunque, dal momento che lo stesso Calvi lavorava come capo cantiere per la societa' bergamasca e sembra non avere, almeno al momento, collegamenti con le cosche calabresi. Un aspetto dell'inchiesta su cui stanno ancora procedendo Guardia di finanza e Carabinieri. (Agi)