Cronaca

'Ndrangheta: colpo ai clan di Giffone e Grotteria, cinque arresti

REGGIO CALABRIA, 5 DICEMBRE 2014 - Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito stamane una'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale della citta' su richiesta della Dda nei confronti di 5 presunti esponenti della 'ndrangheta di Giffone e Grotteria (RC). Si tratta di Giuseppe La Rosa, di 49 anni; Pasquale Valente di 52; Salavatore Bruzzese di 62 Antonio Mandaglio di 67 e Vincenzo Carlino di 60. Il Gip di Reggio Calabria ha emesso la misura cautelare in carcere dopo ilo provvedimento di fermo eseguito il 18 novembre scorso e disposto dalla Dda nei confronti dei primi 3 destinatari, ritenuti inseriti, con cariche importanti, alle "Locali" di 'ndrangheta di Giffone e Grotteria. [MORE]

Per i primi due indagati, il GIP del Tribunale di Palmi ha convalidato il fermo e rimesso gli atti a quello di Reggio Calabria, avendo rilevato come di rito la propria incompetenza funzionale; mentre, sul conto di Bruzzese s il GIP del Tribunale di Locri aveva ordinato l' immediata liberazione, non ritenendo sufficientemente grave il quadro indiziario emerso a suo carico. Le indagini sono basate su attivita' di intercettazione, riprese video effettuate nel corso di servizi di osservazione e pedinamento, nonche' sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e sono scaturite dalle risultanze investigative acquisite nel corso dell'inchiesta della procura distrettuale antimafia di Milano e dal Ros denominata "Insubria" che aveva portato, sempre il 18 novembre, all'esecuzione di una misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 40 indagati, ritenuti affiliati alla 'ndrangheta esistente ed operativa in Lombardia.

Dalle indagini sarebbe emerso emersa la figura di Larosa detto "Peppe la mucca", in possesso della dote 'ndranghetista di Mammasantissima, con ruolo di vertice del clan di Giffone, alla quale sarebbero subordinate le Locali individuate nella Brianza comasca di Cermenate e Fino Mornasco, e quella di Calolziocorte, nel lecchese, nonche' altre Locali ancora non meglio individuate. Inoltre, l'organizzazione mafiosa di Giffone capeggiata da Larosa, cosi' come documentato nell'ambito dell'indagine denominata "Helvetia" dell'agosto scorso, sarebbe collegata con altre strutture 'ndranghetistiche calabresi, come qualla di Fabrizia (Vibo Valentia) e con la dipendente societa' mafiosa di Frauenfeld (Svizzera).

Le attivita' investigative avrebbero inoltre ' consentito di documentare, come anche il panettiere incensurato Pasquale Valente, gia' arrestato a novembre, in possesso della dote della" Santa", ricoprisse un ruolo di rilievo nell'ambito della Locale di Giffone e fosse in stretto contatto con Larosa al pari di Mandaglio macellaio giffonese, a cui si attribuisce un ruolo di vertice nello stesso sodalizio, tanto da essere ritenuto fedele espressione sul territorio del LAROSA e autorevole interfaccia per risolvere problemi inerenti allo svolgimento di attivita' economiche, specie del settore boschivo, nell'ambito del taglio e della vendita della legna;. Il materiale probatorio a suo carico ha consentito di rivalutare elementi gia' emersi in pregresse attivita' investigative nel corso delle quali sarebbero emersi contatti con i piu' autorevoli referenti della 'ndrangheta reggina, nonche' di essere in possesso almeno della dote del "trequartino".

Le indagini evidenziano, nel contesto della cosca di Grotteria, la figura di Salvatore Bruzzese, detto "Salineri", gia' coinvolto in indagini in materia di associazione di stampo mafioso, ritenuto essere l'attuale reggente della struttura criminale grotterese operante nel Mandamento Jonico. Le conclusioni del GIP di Locri non sono state condivise dal GIP di Reggio Calabria anche alla luce degli ulteriori approfondimenti eseguiti dal Ros dopo la sua scarcerazione, che hanno consentito di rafforzare ulteriormente il quadro probatorio a suo carico. Sarebbe proprio il fratello Raffaele, da anni in Lombardia, a indicarlo con un ruolo di primo piano nella 'ndrangheta di Grotteria, con ampie disponibilita' economiche. Alla cosca di Grotteria apparterrebbe anche Vincenzo Carlino, gia' condannato per omicidio e armi, commerciante, con il compito di curare i rapporti con i referenti di altre articolazioni dell'associazione mafiosa stanziali in Lombardia, prendendo anche parte attiva a riti di affiliazione e a cerimonie di conferimento di "cariche" e "doti" di 'ndrangheta.

(fonte: AGI)