Cronaca

'Ndrangheta: clan Pesce-Bellocco, 24 arresti

REGGIO CALABRIA, 7 AGOSTO 2014 - I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito stamane un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emessa, con contestuale decreto di sequestro preventivo di beni, dal gip di Reggio Calabria su richiesta della DDA reggina, a carico di 24 presunti esponenti delle cosche di 'ndrangheta di Rosarno denominate "Pesce" e "Bellocco". I reati ipotizzati a vario titolo sono di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, favoreggiamento personale e intestazione fittizia di beni, fattispecie, quest'ultime tre, aggravate dalle finalita' mafiose. La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Reggio Calabria ha concorso nell'esecuzione della misura cautelare nei confronti di uno degli indagati, gia' detenuto, sul cui conto nel corso di distinte attivita' d'indagine sono stati raccolti altri elementi di reato. Il provvedimento emesso dal gip segue il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla DDA reggina ed eseguito lo scorso 16 luglio, a carico di 7 persone. In seguito alla dichiarazione di incompetenza del Gip di Palmi, gli indagati sono stati nuovamente raggiunti, per i capi di imputazione gia' oggetto di contestazione, dall'odierno provvedimento, col quale sono stati arrestati altri due presunti esponenti della cosca Bellocco per associazione di tipo mafioso.[MORE]

Il Gip di Reggio Calabria, inoltre, ha emesso misura custodiale nei confronti di altri 13 indagati (non raggiunti dal provvedimento di fermo del 16 luglio 2014) ritenuti presunti responsabili del reato di favoreggiamento personale aggravato per aver agevolato la latitanza di Giuseppe Pesce, di 34 anni. L'operazione, denominata "Sant'Anna", scaturisce da due distinte attivita' investigative sviluppate dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria in due periodi differenti: la prima, tra settembre 2012 e ottobre 2013, finalizzata alla cattura dell'allora latitante Giuseppe Pesce, 34 anni, detto "Testuni", divenuto secondo l'accusa reggente dell'omonima cosca all'indomani della cattura, il 9 agosto 2011, del fratello maggiore Francesco di 36 anni; la seconda, condotta tra gennaio e giugno 2014, nei confronti di Umberto Bellocco, suocero di Giuseppe Pesce, e di altri presunti appartenenti all'omonimo sodalizio, di cui l'anziano e' ritenuto dagli inquirenti il capo fondatore. Inoltre, gli accertamenti svolti dai Carabinieri del Ros e dal Nucleo di polizia tributaria-Gico della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, hanno permesso di rilevare una globale situazione reddituale iniqua rispetto a quanto posseduto, per cui il gip ha anche disposto il sequestro preventivo di 2 autovetture, di diverse attivita' commerciali (fra le quali una pizzeria) di una abitazione, nonche' di numerosi rapporti bancari, postali e assicurativi intestati agli indagati, per un complessivo valore stimato di 1 milione di euro. ( Agi )