Cronaca

'Ndrangheta: blitz polizia Catanzaro, 36 arresti "Cosche Iannazzo e Cannizzaro-Daponte"

CATANZARO, 14 MAGGIO 2015 - E' in corso una vasta operazione antimafia della Polizia di Stato di Catanzaro che sta eseguendo 36 arresti tra esponenti di spicco delle consorterie Iannazzo e Cannizzaro-Daponte attive nel comprensorio di Lamezia Terme. Le attivita' investigative, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno permesso di accertare la responsabilita' degli indagati in ordine a numerosi episodi estorsivi a carico di imprenditori. In particolare e' stato accertato l'accordo, formalizzato attraverso veri e propri "summit mafiosi", tra la cosca Iannazzo e quella Giampa' di spartizione dei proventi del racket, secondo un collaudato sistema operativo. Vengono, altresi', contestati anche omicidi nell'ambito della guerra di mafia che ha insanguinato, anche recentemente, Lamezia Terme. Arrestati anche un noto imprenditori del settore della grande distribuzione alimentare ritenuto organico del clan mafioso. 

Le indagini, condotte dalla Polizia di Stato, nell'ambito dell'operazione 'andromeda', hanno consentito di individuare alcuni dei responsabili degli omicidi di Antonio Torcasio, avvenuto in Lamezia Terme il 23 maggio del 2003, all'epoca reggente dell'omonima cosca Torcasio-Cerra-Gualtieri, nonche' quello dell'omicidio di Vincenzo Torcasio e il ferimento di Vincenzo Curcio, avvenuto Falerna, nel Catanzarese il 27 luglio 2003. [MORE]

In particolare l'omicidio di Vincenzo Torcasio suscito' particolare clamore in quanto compiuto vicino al commissariato di polizia di Lamezia Terme, dove l'uomo si stava recando. Questo omicidio, causo' anche il grave ferimento di Vincenzo Curcio davanti a una paninoteca di Falerna, di fronte numerosi clienti dell'esercizio commerciale. Secondo quanto appurato dalle indagini, entrambi gli episodi si inquadravano in una strategia criminale volta a mantenere, da parte delle cosche Iannazzo e Cannizzaro-Daponte, l'esclusivo controllo del territorio di gran parte del comprensorio di Lamezia Terme, anche attraverso l'eliminazione fisica degli esponenti di spicco della cosca avversa Cerra-Torcasio-Gualtieri attiva soprattutto nel campo delle estorsioni.

I reati contestati a vario titolo agli arrestati sono quelli di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, danneggiamento e detenzione illegale di armi ed esplosivo. Gli investigatori, coordinati dalla Dda, sono riusciti a ricostruire gli equilibri e le dinamiche criminali dell'entroterra lametino. Ulteriori dettagli dell'operazione, denominata "Andromeda", saranno forniti nel corso della conferenza stampa in programma alle 11.30 in questura.
Le complesse attivita' investigative condotte dalla Squadra Mobile della polizia di Catanzaro e coordinate dalla locale procura distrettuale antimafia, sviluppate con meticolosa attivita' di riscontro delle diverse dichiarazioni di piu' collaboratori di giustizia nonche' dall'imponente attivazione di servizi tecnici, hanno permesso di ricostruire anche la vicenda che aveva portato alla sottrazione della bara dell'imprenditore Antonio Perri ucciso nel 2003, da elementi della cosca Torcasio e le vicende connesse con riunioni di 'ndrangheta che avevano coinvolto anche 'ndrine della provincia di Reggio Calabria intervenute per mediare la guerra di mafia che si stava scatenando tra i gruppi contrapposti dei Iannazzo con i Torcasio-Gualtieri. L'attivita' investigativa ha fatto emergere poi lo stretto collegamento dell'imprenditore Franco Perri, figlio di Antonio, con la cosca Iannazzo alla quale non ha esitato a chiedere la gambizzazione di suo fratello Marcello per motivi di carattere economico.

La complessa attivita' di esecuzione portata a termine dalla Polizia di Stato di Catanzaro, ha comportato l'impiego di circa 400 uomini sul territorio, oltre che regionale, anche delle regioni del Nord Italia. Sono stati impiegati, per la cattura degli indagati, oltre che i reparti prevenzione crimine della Calabria e della Basilicata, anche numerose unita' delle squadre mobili di Alessandria, Cosenza, Crotone, Messina, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa e Vibo Valentia, nonche' unita' cinofile della questura di Vibo Valentia e del reparto volo di Reggio Calabria, che sono stati di supporto operativo, disposto dalla Direzione centrale anticrimine e dal servizio centrale operativo di Roma. Alcuni degli indagati sono stati tratti in arresto in provincia di Alessandria dove da tempo si erano trasferiti.

Sono state circa 400 le persone della Polizia di Stato impegnate nell'operazione contro le cosche della 'ndrangheta di Lamezia Terme che ha portato in carcere 36 persone. Sono stati impiegati, per la cattura degli indagati, oltre che i Reparti Prevenzione Crimine della Calabria e della Basilicata, anche numerose unita' delle Squadre Mobili di Alessandria, Cosenza, Crotone, Messina, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, Salerno, Siracusa e Vibo Valentia, nonche' unita' cinofile della Questura di Vibo Valentia e del Reparto Volo di Reggio Calabria, che sono stati di supporto operativo, disposto dalla Direzione Centrale Anticrimine e dal Servizio Centrale Operativo di Roma. Alcuni degli indagati sono stati tratti in arresto in provincia di Alessandria dove da tempo si erano trasferiti.

Scacco ai clan delle estorsioni a Lamezia Terme
La citta' di Lamezia Terme divisa per spartirsi i proventi del racket, grazie a summit mafiosi che avrebbero coinvolto la cosca Iannazzo e quella dei Giampa'. Mentre per contrastare i rivali e rimettere in sesto gli equilibri, non rimaneva che uccidere gli avversari, anche in modo eclatante. Sono questi alcuni dei particolari che emergono dall'operazione "Andromeda" portata a termine dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Sono 36 le persone arrestate, tutte ritenute legate ai clan Iannazzo e Cannizzaro-Daponte, attive nel comprensorio di Lamezia Terme. In manette e' finito anche un noto imprenditore del settore della grande distribuzione alimentare ritenuto organico del clan mafioso. Si tratta di Franco Perri, proprietario del centro commerciale "Due Mari" di Lamezia Terme e dirigente di primo piano della Vigor Lamezia. Secondo le accuse, Perri sarebbe diventato organico alla cosca.  

Il 10 marzo 2003 all'uomo fu ucciso il padre, Antonio. L'attivita' investigativa ha fatto emergere poi lo stretto collegamento dell'imprenditore Franco Perri con la cosca Iannazzo alla quale non ha esitato a chiedere la gambizzazione di suo fratello Marcello per motivi di carattere economico. Le indagini hanno permesso anche di individuare alcuni dei responsabili degli omicidi di Antonio Torcasio, nato il 1971, avvenuto a Lamezia Terme il 23 maggio 2003 all'epoca reggente della cosca Torcasio-Cerra-Gualtieri, nonche' quello dell'omicidio di Vincenzo Torcasio, nato 1984 e del ferimento di Vincenzo Curcio, nato il 1980, avvenuto in Falerna il 27/7/2003.

Le complesse attivita' investigative condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro hanno potuto contare sulle attivita' di riscontro delle dichiarazioni di piu' collaboratori di giustizia, oltre che dall'imponente attivazione di servizi tecnici che hanno permesso di ricostruire anche la vicenda che aveva portato alla sottrazione della bara dell'imprenditore Antonio Perri ucciso nel 2003, da elementi della cosca Torcasio e le vicende connesse con riunioni di 'ndrangheta che avevano coinvolto anche 'ndrine della provincia di Reggio Calabria intervenute per mediare la guerra di mafia che si stava scatenando tra i gruppi contrapposti dei Iannazzo con i Torcasio-Gualtieri. All'operazione hanno partecipato circa 400 persone della Polizia di Stato in diverse regioni d'Italia.

Procuratore Catanzaro, colpita mafia imprenditrice
"Abbiamo colpito la mafia imprenditrice". Il capo della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, a Sky Tg 24, commenta cosi' l'operazione di questa mattina con 36 fermi.

"E' la terza cosca di Lamezia Terme che viene colpita - aggiunge Lombardo - la cosca di elite, che si concentrava sulle aziende. Dopo i clan Giampa' e Torcasio abbiamo colpito il clan Iannazzo, che di fatto obbligava imprenditori a pagare. Imprenditori che portavano direttamente i soldi a casa degli esponenti delle cosche e alcuni di loro erano anche pienamente collusi".

Nel blitz di Lamezia, impegnate anche Dia e Gdf
All'operazione anti 'ndrangheta condotta stamane dalla Polizia di Stato hanno collaborato anche la Sezione di Catanzaro della Direzione investigativa antimafia e la Guardia di finanza di Catanzaro. Dia e Fiamme Gialle hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare rispettivamente per 7 e per un indagato.
(Agi)