Cronaca

Ndrangheta: blitz Gdf, fa aggredire nipote, arrestata

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MANTOVA, 29 NOVEMBRE - Ha assoldato dei criminali legati alla 'ndrangheta per intimidire il nipote e la cognata per risolvere una controversia economica legata ad una eredità. Il suo proposito pero' e' stato scoperto dai carabinieri mentre indagavano sulla cosca 'ndranghetista dei Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria). 

Per questo è finita in carcere Marta Magri, mantovana 56enne, nell'operazione Hope che ha portato in carcere 9 persone tra Calabria, Veneto e Lombardia, e collegata all'operazione 'Magma' che ha disarticolato il clan Bellocco in tutta Italia. La Magri si era rivolta ad Antonio Loprete, 56 ani, organico alla cosca dei Bellocco, che a sua volta aveva affidato l'azione intimidatoria al nipote Francesco Corrao. 

Il 24 gennaio del 2018, però, quest'ultimo è finito in carcere per un'altra vicenda e così Loprete se n'è occupato in prima persona, andando con il figlio Antonio di 26 anni a Bagnolo San Vito (Mantova), senza però riuscire a portare a termine l'aggressione. 

A quel punto Loprete ha assegnato l'incarico a Alberto Campagnaro, 49 anni e a Alberto Reale, 42 anni, entrambi padovani, pagati dalla Magri con 3mila euro. Il 19 giugno il nipote della Magri è stato picchiato a sangue mentre usciva da una tabaccheria di Governolo (Mantova) ed è stato costretto al ricovero in ospedale per le gravi ferite riportate, giudicate guaribili in 40 giorni. 

Gli autori materiali dell'aggressione sono stati un moldavo, Gheorghe Lozovan, 43 anni, e gli albanesi Eduard Keta, 35 anni e Kleant Curri, 25 anni, ingaggiati dai due padovani, che avevano coinvolto anche Roberto Bortolotto, 58 anni di Padova, tutti finiti oggi in manette.