Cronaca
'Ndrangheta: arrestato da carabinieri latitante Salvatore Tripodi
VIBO VALENTIA, 30 LUGLIO 2015 - I Carabinieri della Compagnia di Tropea (Vv) hanno arrestato Salvatore Tripodi, 44 anni, indicato come "elemento apicale" dell'omonima consorteria mafiosa operante nella frazione Marina di Vibo Valentia. [MORE]
Tripodi, latitante dal 31 marzo quando si era sottratto a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Dda di Catanzaro per associazione per delinquere di tipo mafioso, detenzione abusiva di armi e omicidio, e' stato localizzato all'interno di un'abitazione sita in Zambrone. Gli uomini della Compagnia di Tropea e della stazione di Zungri hanno trovato in casa e tratto in arresto anche Francesco Leonardo Moscato, 22 anni, fratello del collaboratore di giustizia Raffaele Moscato, e Francesco Muggeri, 64 anni, padrone di casa, entrambi accusati di aver favorito la latitanza di Tripodi.
Tripodi e' accusato di concorso nell'omicidio del boss di Stefanaconi (Vv), Fortunato Patania, ucciso nel suo distributore di benzina nella Valle del Mesima (Vv) il 18 settembre 2011. Secondo il gip distrettuale di Catanzaro, Salvatore Tripodi, a nome del clan Tripodi capeggiato dal fratello Nicola, avrebbe dato l' assenso del gruppo criminale all'omicidio del boss Patania compiuto del clan dei Piscopisani (dal nome della frazione Piscopio di Vibo Valentia). Salvatore Tripodi e' inoltre accusato di aver fornito una somma di denaro per l'omicidio a Rosario Battaglia di Piscopio, attualmente in carcere quale mandante dell'omicidio Patania.
Ad accusare Tripodi, gia' noto agli inquirenti per reati legati all'usura, anche le dichiarazioni di Raffaele Moscato, killer dell'omicidio del boss Patania e passato fra i collaboratori di giustizia nel marzo scorso all'indomani del suo arresto ad opera della Dda di Catanzaro. L'omicidio del boss Patania ha poi dato vita ad una lunga faida fra i Patania (sostenuti dal boss di Nicotera Marina, Pantaleone Mancuso, detto "Scarpuni") ed i Piscopisani. Il clan Tripodi era stato duramente colpito dall'operazione "Libra" del maggio 2013. (Agi)