'Ndrangheta: arrestati ex capo e vice della Mobile di Vibo Valentia per associazione mafiosa

CATANZARO, 25 FEBBRAIO 2014 - Questa mattina il giudice del tribunale di Catanzaro ha disposto l'arresto per due funzionari dello stato, l'ex capo della Squadra Mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento e il suo vice Emanuele Rodonò, e l'avvocato Antonio Carmelo Galati, difensore dei Mancuso, una delle più pericolose famiglie della 'ndrangheta calabrese. I due funzionari sono stati arrestati dalla squadra mobile di Catanzaro, mentre l'avvocato Galati è stato fermato dai carabinieri del Ros.

L'accusa per entrambi è di concorso esterno e di associazione mafiosa, in poche parole sia i funzionari della Squadra Mobile di Vibo Valentia che il difensore avevano relazioni di natura personale con il clan dei Mancuso, che si "consumavano" in chiacchiere e caffè, ma anche giornate al mare e residenze estive nel villaggio turistico dei Mancuso.

Il tramite di questo rapporto tra funzionari dello stato e criminali era l'avvocato, che attraverso amicizie importanti veniva a conoscenza della presenza di indagini nei confronti del clan da lui difeso, e che ha convinto Lento e Rodonò a non spingere le indagini più in là, ad omettere dettagli e conversazioni telefoniche, ad imbrogliare sé stessi e lo stato per favorire i Mancuso.

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Il giudice, questa mattina, ha precisato: “Questi nel periodo in cui hanno svolto le loro funzioni (2009-2011) non hanno mai ritenuto di avviare alcuna indagine su quella che era ed è la più pericolosa e sanguinaria cosca di ‘ndrangheta operante sul territorio calabrese”. E, riferendosi ad Antonio Galati: "è grazie alla sua abile e paziente opera che gli uomini della mafia si sono infiltrati negli apparati investigativi, giudiziari e di pubblica sicurezza dello Stato per assicurare ai propri componenti trattamenti di riguardo e di favore, acquisendo informazioni riservate, garantendo la possibilità di continuare a operare in condizioni di massima tranquillità e clandestinità”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Valentina D'Andrea