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NBA: si avvicinano i play-off

 29 MARZO - L’ultima settimana di basket americano non ha offerto molte emozioni né tantomeno scontri al vertice. Ne approfitto quindi per concentrarmi sulla corsa alla post season, analizzando nel dettaglio la situazione attuale del chi è dentro e chi rimane fuori.

I play-off 2011 inizieranno ufficialmente sabato 16 aprile: insomma manca davvero poco.

Ma i team con più esperienza sanno perfettamente che conta arrivare al fatidico appuntamento in ritmo e per questo in molti hanno già da un po’ lanciato la volata finale.[MORE]

Partiamo dall’Est: la squadra più calda (forse degli ultimi due mesi) è sicuramente Chicago, che non a caso ha rapidamente scalato la classifica piazzandosi al primo posto nella Conference con il record di 53-20. La prima piazza è fondamentale ad Est molto più che ad Ovest, non tanto per il vantaggio del fattore campo (ossia giocare in casa l’eventuale gara sette), ma piuttosto per evitare, almeno ai primi turni, le altre squadre che ambiscono al titolo (principalmente Miami e Boston).

Facendo un salto direttamente al quarto posto, infatti, troviamo franchigie piuttosto abbordabili: gli Orlando fanno meno paura degli anni scorsi, nonostante l’apporto costante di Superman Howard; gli Atlanta restono ancora troppo abulici per poter impensierire una grande; Philadelphia potrebbe rappresentare l’unica sorpresa del tabellone: squadra ben strutturata, ma probabilmente troppo povera di talento puro; New York ha affisso il cartello “lavori in corso” da quando è sbarcato Melo, e il cantiere non sembra affatto in procinto di chiudere: anzi, sembra quasi che i Knicks si stiano impegnando a tirarsi fuori dai play-off, dilapidando un vantaggio fortunatamente per loro ancora rassicurante; infine gli Indiana (se saranno loro; in alternativa ci sarebbero gli Charlotte, ma cambia poco): speranze di passare il primo turno – nulle; speranze di vincere almeno una gara dei play-off – minime.

Ritornando in vetta, invece, al secondo e al terzo posto, col record identico di 51 vinte e 22 perse, troviamo Celtics e Heat. Lo spirito delle due franchigie, tuttavia, è completamente opposto: i Boston sono in calo, soffrono troppo sotto i tabelloni senza un centro di ruolo e vivacchiano sulle spalle dei big four, che si accendono e si spengono ad intermittenza, e non sempre in maniera sincronizzata; i Miami, invece, sono nel pieno della loro seconda resurrezione della stagione. Il dubbio però rimane: James e Wade riusciranno a coinvolgere i loro compagni anche nei momenti decisivi della post season?

Passiamo ad Ovest, dove, come sempre, le faccende si complicano e fare previsioni diventa molto più difficile, visto un certo equilibrio che regna quanto meno dalla terza fino alla nona, decima piazza.

I San Antonio sono tuttora irraggiungibili col loro record di 57-17, ma nelle ultime settimane sono apparsi un po’ appannati, stanchi forse della corsa da lepre che li ha visti protagonisti per l’intera stagione. Il guaio è che arrivare primi nella Conference non basta: la storia insegna che ad Ovest anche una ottava merita rispetto. E di sicuro meritano rispetto i Memphis, contro cui gli Spurs dovrebbero sfidarsi se i play-off iniziassero oggi: meglio quindi ritrovare le energie se si vogliono scongiurare sgradite sorprese.

Intanto i Lakers continuano a rimontare, in verità molto più attenti ad assicurarsi il secondo posto nella Western Conference e il secondo miglior record della Lega, che in caso di finale per il titolo assicurerebbe il fattore campo. Tra l’altro, attualmente il secondo posto ad Ovest sembrerebbe garantire il miglior accoppiamento, considerando che i New Orleans (settimi, al momento) hanno perso per il proseguio del campionato David West, una delle loro principali bocche di fuoco.

Scendendo i successivi gradini in classifica, troviamo in ordine Dallas, Oklahoma, Denver e Portland, tutte una spanna sotto le prime due della classe, eppure in grado di mettere pressione (alcune psicologica e altre fisica) in una sfida al meglio delle sette gare.

Insomma lo spettacolo è assicurato e soprattutto è molto vicino.

Vi lascio con due chicche per gli appassionati di basket (dei due mondi).

La prima è una notizia malinconica: ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica, all’età di 40 anni, Carlton Myers, storica figura della pallacanestro italiana, tutto determinazione e talento (il giocatore italiano che più di tutti si è avvicinato all’inarrivabile Bryant: vedasi, per gli scettici, il suo tiro in sospensione), tuttora detentore del record di punti nel campionato italiano (87).

La seconda è invece il video degli ultimi secondi della sfida di cartello della Liga spagnola, Malaga-Madrid: da sottolineare il commento esterefatto del telecronista, a dimostrazione che anche il basket europeo sa regalare emozioni.