Estero
Libia, navi italiane: governo di Tobruk parla di "intervento militare contro la nostra sovranità"
TRIPOLI, 31 LUGLIO - Il governo di Tobruk accusa l'Italia di ricorrere strategicamente alla questione dei migranti come pretesto per attuare un’ingerenza di matrice politico-militare negli affari libici.[MORE]
L’Italia avrebbe infatti deciso di inviare navi in Libia per fronteggiare l'emergenza migranti. In un comunicato firmato dal Comitato nazionale libico per la difesa e la sicurezza, la necessità di combattere l'immigrazione illegale è definita come un "pretesto", ed è chiara l’accusa rivolta al nostro Paese sulla potenziale interferenza negli affari libici "con un intervento militare flagrante".
L’invito è alla resistenza. Una presa di posizione che si inscrive all’interno del già difficile e delicato panorama libico, conteso da diverse potenze regionali. L'Italia ha come principale interlocutore il governo di unità nazionale guidato da Fayez al Serraj, sostenuto dall'Onu.
Il governo di Tobruk, non riconosciuto dall'Onu ma appoggiato dal presidente egiziano al Sisi e dalla Francia (poiché in Cirenaica ha propri interessi, anche petroliferi), avrebbe attaccato il nostro Paese a più riprese: già in gennaio infatti, la riapertura dell'ambasciata tricolore a Tripoli era stata definita un atto di aggressione militare.
La Camera dei rappresentanti dello Stato della Libia accuserebbe stavolta l'Italia di voler impropriamente inserirsi nella politica libica "in combutta con il consiglio di presidenza incostituzionale e illegale" ovvero il governo di al Serraj. L'Italia verrebbe inoltre avvisata in quanto l’eventuale sua "violazione della sovranità dello Stato libico" condurrebbe a delle "conseguenze".
Luna Isabella
(foto da virgoletteblog.it)