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Nave riporta in Libia 108 migranti. Salvini: "Guardia Costiera Italiana non ha partecipato".

ROMA, 31 LUGLIO - Per la prima volta una nave italiana, dopo aver recuperato dei migranti, li ha riportati in Libia. Si tratta del rimorchiatore Asso 28 che ha sbarcato in Libia 108 migranti dopo averli prelevati da un gommone in difficoltà. [MORE]

Il caso è scoppiato quando il deputato di Leu, Nicola Fratoinni, a bordo di una nave dell’Ong spagnola, Proactiva Open Arms, ha dichiarato: “Abbiamo appreso che uno dei gommoni segnalati oggi dalla Guardia Costiera italiana con 108 persone a bordo nel Mediterraneo è stato soccorso dalla Nave Asso Ventotto, battente bandiera italiana, che si è poi diretta verso Tripoli. Non sappiamo ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l'Italia ed il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale. Il diritto internazionale prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realta' da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali”.

Il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha scritto poco dopo su facebook: " La Guardia Costiera Libica nelle ultime ore ha salvato e riportato a terra 611 immigrati. Le ONG protestano e gli scafisti perdono i loro affari? Bene, noi andiamo avanti così! P.s. La Guardia Costiera Italiana non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato [Salvini si riferisce a Fratoinni ndr]”, dichiarazioni che sono state confermate dalla stessa Guardia costiera italiana secondo cui le operazioni "si sono svolte sotto il coordinamento della Guardia costiera libica che ha gestito l'intera operazione".

Non si è fatta attendere la replica di Fratoinni che ha dichiarato: “L’unico disinformato, ed è molto grave visto il ruolo che ricopre indegnamente, è il ministro Salvini. Intanto perché non ha letto la mia dichiarazione. O forse ha problemi di comprensione del testo. Abbiamo denunciato un caso di palese violazione delle norme internazionali da parte di una nave mercantile italiana, Asso 28, che sta riportando a Tripoli, quindi in un porto non sicuro, 101 migranti (di cui 5 bambini, 5 donne incinte e 91 adulti fra uomini e donne). E di questo abbiamo le prove”. Lo afferma il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e uguali, parlando a bordo della ‘Open Arms’. Abbiamo detto che ‘se lo facesse su indicazione della Guardia costiera italiana sarebbe ancora più grave’. Ma già che ci siamo, vorrei chiedere a Matteo Salvini se è in grado di rispondere a qualche domanda: se l’indicazione al mercantile italiano non è arrivata dalla Guardia costiera italiana, da chi è arrivata?…”

Secondo il deputato di LeU l'ordine di riportare in Libia i migranti "è arrivato dalla piattaforma per cui lavora il rimorchiatore, vale a dire dall'Eni". Le autorità italiane erano informate dall'inizio su quello che stava succedendo in quanto "la prima segnalazione di un gommone in difficoltà era partita proprio dal Imrcc di Roma".

Successivamente la società Augusta Offshore di Napoli, armatrice dell'Asso Ventotto, ha confermato la versione del governo italiano. Sarebbe infatti arrivata dal Marine Department di Sabratah la richiesta "di procedere in direzione di un gommone avvistato a circa 1,5 miglia sud est dalla piattaforma" e "le attività di soccorso si sono svolte sotto il coordinamento della Coast Guard libica".

Anche il Ministro delle Infrastruture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, è intervenuto sulla questione e, a margine di un’audizione al Senato, ha dichiarato: "L'unica cosa che posso dire è che la Guardia Costiera italiana non è stata interessata al coordinamento e al salvataggio, perciò non ci ha fornito alcuna indicazione. Quindi il diritto internazionale non è stato violato".

Sono giunte critiche dall’Unhcr: "la Libia non è un porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto internazionale".

Per Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue per la Migrazione, "Senza conoscere i dettagli di questa operazione, e sotto quali autorità le navi operano, non possiamo commentare il caso specifico: siamo in contatto con gli italiani per saperne di più", tuttavia sostiene che la Commissione europea non considera la Libia un porto sicuro per le "diffuse e gravi violazioni dei diritti dei migranti, regolarmente sollevate dalle organizzazioni dei diritti umani, nazionali e internazionali".

Fonte immagine: ilsussidiario.net

Fabio Di Paolo