Naufragio, Papa: «Sono uomini e donne come noi. Comunità internazionale agisca con decisione»
Cronaca Lazio

Naufragio, Papa: «Sono uomini e donne come noi. Comunità internazionale agisca con decisione»

domenica 19 aprile, 2015

CITTA' DEL VATICANO, 19 APRILE 2015 - Era l’8 luglio 2013 quando Papa Francesco celebrava messa a Lampedusa durante il suo primo viaggio apostolico. Obiettivo di allora, attaccare e sensibilizzare l’atteggiamento di disinteresse delle autorità di fronte alla tragedia dei migranti, morti in mare nel disperato tentativo di raggiungere le coste italiane.

«Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? – chiese il Santo Padre in quella giornata lampedusana - Nessuno. Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Oggi nessuno si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna».

Oggi come allora, la storia si ripete. Dovrebbero essere circa 700 le persone morte affogate nelle acque del Mediterraneo la scorsa notte. Muovevano da est di Tripoli alla volta di Lampedusa. L’ennesimo viaggio della speranza, l’ennesima tragedia annunciata. Oggi come allora, Papa Francesco alza la voce. «Esprimo il mio più sentito dolore dinanzi a tali tragedie. Rivolgo – ha affermato il pontefice durante l’Angelus di oggi - un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi».

«Un barcone carico di migranti si è capovolto la scorsa notte – ha proseguito Papa Francesco - e si teme vi siano centinaia di vittime. Sono uomini e donne come noi. Fratelli nostri che cercano una vita migliore. Affamati, perseguitati, feriti, sfruttati. Vittime di guerre. Cercano una vita migliore. Cercavano la felicità».[MORE]

Oggi come allora, un altro appello verso l'indifferenza, verso quella società che il ponteficie, quell'8 luglio 2013, definì vivere nella «globalizzazione dell’indifferenza». Una società totalmente assorbita dall'illusione del futile, del provvisorio e che così facendo vive nell’indifferenza verso gli altri, verso altre 700 persone che nel desiderio di vivere hanno invece trovato la morte.

(Immagine da papaboys.org)

Giovanni Maria Elia   

 


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