Cronaca

Naufraga sul Concordia come il bisnonno sul Titanic

NAPOLI, 23 GENNAIO 2012 – Mentre gli annunciati scioperi e le proteste di diverse categorie di lavoratori in tutta Italia rischiano di “ paralizzare “ il paese, non si può non continuare a parlare del naufragio del “ Concordia “. Si moltiplicano le voci e i racconti dei naufraghi, le ricerche dei dispersi proseguono come le indagini della Procura di Grosseto che si stà occupando del caso. Quello che maggiormente impressiona e che più ha tenuto con il fiato sospeso in questi giorni sono le storie di chi si è ritrovato a vivere quello che potremmo definire un vero e proprio incubo. Oggi vorremmo raccontare la storia di Amalia Leon, la cantante inglese che si trovava a bordo della nave in compagnia del fidanzato , Claudio Losito, membro dell’equipaggio di Costa Concordia. La giovane 22enne di Birmingham infatti è la discendente di uno dei violinisti che componevano l’orchestra chiamata ad allietare le serate degli ospiti a bordo del transatlantico Titanic, la nave che durante il suo viaggio inaugurale nell’aprile del 1912 a 400 miglia dalle coste dell’isola di Terranova si è inabissata dopo l’impatto con un gigantesco iceberg provocando la morte di 1523 passeggeri sui 2223 di quelli imbarcati.[MORE]La giovane ragazza inglese se ne stava in pigiama nella sua cabina ad aspettare il fidanzato quando ha sentito il boato dell’impatto con lo scoglio. Subito dopo è seguito un altro boato e la luce nella cabina in cui si trovava si è spenta. Allarmata è uscita ed ha così incrociato altri passeggeri che disperatamente cercavano di recarsi nei punti raccolta della nave. Fortunatamente il destino di Amalia è stato molto diverso da quello del suo bisnonno violinista. La ragazza è riuscita a salire a bordo di una scialuppa salvandosi. Appena toccato terra sull’isola del Giglio ha immediatamente chiamato la propria famiglia rassicurandoli sul suo stato di salute.


 Destino simile quello che accomuna anche un’altra passeggera del Costa Concordia alla cantante inglese. Valentina Capuano, 30enne originaria di Avellino, a cui da bambina la nonna Maria raccontava la storia del prozio Giovanni che a bordo del Titanic aveva perso la vita inabissandosi con l’enorme nave nelle acque dell’oceano Atlantico. L’uomo, emigrato a Londra in cerca di fortuna, si era poi imbarcato sul transatlantico come cameriere con il sogno di raggiungere l’America. Sorte diversa toccata ai pronipoti Valentina e Alessandro che, con i rispettivi compagni,imbarcati sul Concordia. I quattro giovani si trovavano nelle rispettive cabine al momento dell’impatto e, contravvenendo agli ordini impartiti dai membri dell’equipaggio che consigliavano a tutti gli ospiti di non muoversi e di rimanere nelle proprie cabine, sono usciti e si sono recati su uno dei ponti della nave. Valentina ricorda la confusione, la disperazione dei passeggeri mentre l’imbarcazione continuava ad inclinarsi sempre di più e la completa assenza del personale da cui non è arrivato nessun aiuto. Recuperati i salvagente in cabina i quattro giovani con l’aiuto di un marinaio asiatico sono riusciti a sbloccare una scialuppa e a calarsi dalla nave sbattendo ripetutamente contro lo scafo causa l’ulteriore inclinazione dell’imbarcazione. Unico conforto l’accoglienza degli abitanti del Giglio che hanno aperto le proprie abitazioni ai superstiti spaventati ed infreddoliti. Fortunatamente le giovani Amalia  e Valentina potranno raccontare un giorno ai propri nipoti storie la cui fine non è quella tragica che il destino ha riservato ai loro antenati saliti a bordo del Titanic.
Daniela Dragoni