Cronaca

Nassiriya, ex generale condannato a risarcire vittime: "Sottovalutato il pericolo"

ROMA, 14 FEBBRAIO - Secondo la Prima sezione civile della Corte d'Appello di Roma, c’è una responsabilità precisa per la strage di Nassiriya, che nel 2003 provocò la morte di 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni. Dopo tredici anni dall’attentato alla base italiana ‘Maestrale’ è arrivata la condanna per l'ex generale Bruno Stano, all'epoca comandante della missione, a risarcire le famiglie delle vittime perché sottovalutò il pericolo. [MORE]

I magistrati ritengono Stano colpevole di avere ignorato gli allarmi dell’intelligence e sottovalutato il pericolo di una base troppo esposta. Come era già emerso, il Sismi aveva lanciato diversi avvertimenti: il 23 ottobre segnalò "un attacco in preparazione al massimo entro due settimane": il 25 ottobre mise in guardia da un "camion di fabbricazione russa con cabina più scura del resto"; il 5 novembre avvertì che "un gruppo di terroristi di nazionalità siriana e yementa si sarebbe trasferito a Nassiriya".

Fu proprio un camion cisterna a provocare la strage quel 12 novembre alla base ‘Mastrale’, esplodendo davanti all'ingresso. Scrive la Corte d’appello: 2Si deve rilevare l’evidente sottovalutazione di un allarme così puntuale e prossimo". La sentenza arriva a tredici anni dai fatti, dopo un iter lunghissimo che dalla Cassazione penale è ricominciato nel tribunale civile. Il generale Stano era stato assolto in secondo grado, con sentenza non appellata e quindi definitiva, che la Cassazione ha annullato per gli aspetti civilistici. "È manifesta la stretta dipendenza tra il reato commesso (dal comandante Stano, ndr) e la morte e le lesioni riportate dalle vittime".


Giuseppe Sanzi

(fonte immagine meteoweb.eu)