Estero

Nascere donna: la più grande sfortuna che possa capitare in alcuni Paesi del mondo

Rischi per la salute, discriminazione sessuale, mancanza di accesso alle risorse economiche, pratiche culturali e religiose, stupro, tratta di esseri umani, violenze: sono questi i criteri sulla base dei quali il sondaggio condotto dalla Thomson Reuters Foundation, in occasione del lancio del sito internet TrustLaw Woman, stilla la classifica dei paesi al mondo dove la vita è più difficile per le donne. [MORE]


Il triste primato va all’Afghanistan dove le malattie, l’ alto tasso di mortalità tra le madri in attesa, il limitato accesso all’educazione e alle strutture sanitarie, la totale mancanza di diritti economici e la guerra che funesta da decenni l’intera zona, contribuiscono a rendere l’ambiente un vero inferno al femminile. Non va meglio in Congo, dove ogni anno si registrano più di 400 mila violenze carnali principalmente ad opera di gruppi della milizia e soldati, o in Pakistan, terzo classificato, dove gli attacchi con l’acido, la lapidazione, i delitti d’onore e i matrimoni combinati per le bambine sono all’ordine del giorno.


Ma la peggiore sorpresa della classifica è costituita dall’India, una nazione in piena fase di sviluppo economico dove però il tasso di sfruttamento della prostituzione e di infanticidio femminile risultano ancora elevatissimi. Chiude la top five degli orrori la Somalia, il cui ministro delle donne, Maryan Qamsin, denuncia una situazione fatta di violenze, mutilazioni genitali, carestie, siccità, guerre in atto che rende la terra somala una zona dove si può morire ogni minuto.


Non a caso, continua, la cosa peggiore che possa accadere ad una donna è rimanere incinta, dal momento che il 50 per cento delle partorienti non riesce a sopravvivere, a causa della totale mancanza di assistenza prenatale e ospedali; un dato che richiama le statistiche afghane, dove c’è una possibilità su undici di morire di parto.


Se c’è una cosa che si apprende scorrendo i report, è che in questi cinque Paesi, e non solo, i diritti umani di base sono sistematicamente e totalmente negati alle donne. Un dato che, all’alba del ventunesimo secolo, dovrebbe far riflettere, e non poco, i potenti del mondo.

Simona Peluso