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NarteA aderisce alla Giornata Nazionale delle famiglie

NAPOLI, 7 OTTOBRE 2014 - Riceviamo e pubblichiamo. Domenica 12 ottobre 2014 (ore 10:30), l’Associazione Culturale NarteA aderisce alla Giornata Nazionale delle Famiglie, evento promosso in tutta Italia dalla “Kids Art Tourism”, in collaborazione con il Comitato per la tutela e salvaguardia di Piazza Bovio, presentando la visita guidata teatralizzata “Racconti dal Risanamento”: una caratteristica della città di Napoli è la coesistenza delle tracce di epoche e di stili diversi, che si avvicendano e si mescolano su più livelli, integrandosi come in un mosaico. Per l’occasione NarteA, già sensibile alle esigenze dei suoi piccoli visitatori, si proporrà in una veste nuova, dando la possibilità con un pacchetto speciale formato famiglia 2 adulti + 3 bambini* (fino a 12 anni, riduzione fino ai 17 anni) di pagare una quota di € 15, mentre la quota di partecipazione singola prevede un biglietto di € 10. L’appuntamento al pubblico è prestabilito al Caffè Pomodorino (piazza Bovio), per partecipare è obbligatoria la prenotazione ai numeri 339.7020849 – 334.6227785.[MORE]

Al di là dei luoghi da cartolina, dei monumenti più famosi, delle mete turistiche, dell'oleografia, c’è un’altra Napoli che viene spesso “celata” e merita di essere raccontata: l’Associazione Culturale NarteA vi mostrerà “l’altro volto” della città, quello più celato nella quotidianità, toccando la storia antropologica e urbanistica di Napoli in modo del tutto originale. A spasso tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, tra storie e leggende, attraverso l’interpretazione degli attori professionisti Marianita Carfora, Andrea Fiorillo e Antonio Perna, questo itinerario teatralizzato vuole valorizzare quella parte della città che conserva nel suo “ventre” un passato importante e valevole. Partendo da piazza Bovio, si mostreranno luoghi e storie legate allo "sventramento" della città, quando fu posta la prima pietra del Risanamento a Napoli, all'ubicazione dell'antica fontana di Nettuno poi rimossa, fino alla costruzione della stazione della metropolitana dell'arte fermata Università.

Riprendendo le parole di Benedetto Croce, “poco ritroveremo dell'antico aspetto, perché nuova è gran parte delle sue fabbriche”: non sempre bastano i racconti per ricordare la storia di una città, una parte è spesso oscurata o semplicemente sottovalutata. A volte, quella parte viene sperduta o surrogata da luoghi comuni, da giudizi superficiali, dalla superstizione: eppure il volto di Napoli è un mosaico raffinato, che è stato calpestato e alterato nel corso del tempo. Donne e uomini illustri hanno attraversato i suoi vicoli e vicoletti, ammirato le antiche botteghe, esaltato l’ingegno e la maestranza di un monumento, di una piazza, di un edificio, di un popolo; e grazie al loro impegno queste strade conserveranno sempre il nome di quei mestieri e di quei mestieranti, gli stessi che hanno resistito quell'estate del 1884. Fondaci, vicoli e abitazioni furono degradati dall'epidemia di colera che trafisse la città: i vecchi quartieri di Vicaria, Porto, Pendino, Mercato furono deturpati e i napoletani decimati. Per la prima volta si pose la questione della riqualificazione, costringendo ad un più ampio obbiettivo di modernizzazione: bisognava “sventrare Napoli”. Per risanare quella ferita che aveva sfregiato il volto della città, si “pose quella prima pietra” che avrebbe dato vita ad una nuova fisionomia urbana. Ma nell'intento di portare vantaggio da quella speculazione, fu proprio Napoli a perdere una fetta del suo più antico passato.

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Fonte: Ufficio Stampa NarteA