Napolitano: "Nuovi sussulti di una strategia stragista  della mafia"
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Napolitano: "Nuovi sussulti di una strategia stragista della mafia"

venerdì 31 ottobre, 2014

PALERMO, 31 OTTOBRE 2014 - E' stata depositata oggi la testimonianza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ascoltato come persona informata dei fatti nell'ambito della presunta trattativa tra alcuni esponenti della mafia e dello Stato.

La testimonianza era avvenuta al Quirinale lo scorso Martedì, con la presenza degli avvocati della difesa degli imputati implicati nella delicata vicenda. I fatti risalirebbero al 1993. Secondo Napolitano, lo Stato avrebbe temuto nuove ritorsioni contro le istituzioni e avrebbe quindi agito di conseguenza.[MORE]

 

"Istituzioni di fronte a un aut-aut"

 

Secondo quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica, gli attentati continui erano volti a fare pressioni sulle istituzioni e ottenere così pene più leggere: la strategia dello Stato aveva convinto alcuni ex esponenti della mafia a collaborare con la giustizia per ottenere un trattamento di favore e la criminalità organizzata avrebbe reagito colpendo le personalità più importanti del mondo istituzionale di quegli anni.

Oltre alle fortissime pressioni, Napolitano fa riferimento a Loris D'Ambrosio, allora consigliere giuridico dello stesso Napolitano. Il consigliere non è riuscito a deporre e ora il Pubblico Ministero ha chiesto a Napolitano delucidazioni in merito ai comportamenti di D'Ambrosio in quel periodo.

Napolitano lo ricorda riferendosi a: "(...)lo spirito di verità che animava il dottor D’Ambrosio, perché lui in effetti usa in quella lettera, anche in alcuni momenti, un linguaggio forte quando dice “io sono convinto che qualcuno sapeva”, aveva saputo che quel viaggio a Palermo sarebbe stato tra gli ultimi, sarebbero diventati meno frequenti a seguito del trasferimento della sua consorte a Roma per la Commissione. Per il concorso in Magistratura. E lui dice: qualcuno quindi lo sapeva" (Fonte Ansa).

Solo dopo la strage di Via D'Amelio lo Stato prese provvedimenti come il carcere duro. "Ci fu la convinzione che si dovesse assolutamente dare questo segno all’avversario, al nemico mafioso" (Fonte Ansa) ha spiegato Napolitano al PM, che adesso dovrà valutare la deposizione di 88 pagine presentate alla Procura di Palermo.

(Foto nonsprecare.it)

Annarita Faggioni


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