Politica

Napolitano: necessità di una riforma sulla cittadinanza italiana

 ROMA, 22 NOVEMBRE 2011 - "Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione", ha detto Giorgio Napolitano al Quirinale.[MORE]

Nell'agenda politica italiana non ci sono soltanto le priorità economiche, le questioni relative allo spread, ai mercati e alle borse, ma trova spazio anche la questione legata alla cittadinanza italiana.
C'è bisogno di una riforma delle regole per ottenere la cittadinanza italiana. Napolitano non usa mezzi termini e spiega chiaramente che il parlamento ha il dovere di “affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri”.
Per il Presidente della Repubblica, insomma, è giunta l'ora di attuare “una riforma di modalità e tempi di riconoscimento della cittadinanza” che porterebbe a “riconoscere come cittadini italiani i bambini nati in Italia da genitori stranieri”.

Diverse sono state le reazioni del mondo politico alle parole di Napolitano sulla cittadinanza ai figli di stranieri. Casini condivide “pienamente” l'urgenza di riforme; la Lega oppone invece una dura resistenza allo Jus soli. Contrario anche il Pdl: "Mi auguro che tutti siano consapevoli che potrebbe rivelarsi un errore fatale per il nuovo governo inserire nella discussione, come ha fatto con forza il Pd, l'estensione dei diritti di cittadinanza secondo il criterio dello ius soli. Si tratta di una vera e propria bomba ad orologeria messa sotto la poltrona di Mario Monti, che oggi è chiamato a risolvere i ben più impegnativi problemi della ripresa economica", afferma Gregorio Fontana, segretario di presidenza della Camera e componente del coordinamento nazionale del Popolo della libertà.

L'Italia dei Valori si dice concorde con Napolitano: il capogruppo del partito in Senato, Felice Belisario, ricorda come “da tempo l'Idv sostiene la necessità di superare gli anacronismi normativi che impediscono, a chi è nato in Italia, contribuisce allo sviluppo del Paese ed è parte integrante del tessuto sociale, di godere del diritto di cittadinanza”. “Ora che la Lega non può più imporre al Governo la propria visione intollerante e populista, si deve sviluppare - sostiene Belisario - un dibattito parlamentare per approvare subito una legge di civiltà e democrazia che garantisca la cittadinanza ai nuovi italiani”.

 

Lidia Tagnesi