Politica

Napolitano e i "saggi" che non convincono

ROMA, 1 APRILE 2013 - La decisione del presidente Giorgio Napolitano di rimanere al proprio posto fino alla fine e di formare due gruppi ristretti, di cinque elementi ciascuno, volti a prendere in mano la situazione in questo momento difficile, sta creando malumori. In un primo momento erano stati in tanti ad applaudire alla soluzione fornita dal presidente: dalla Commissione Europea, ai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, a Bersani, che si era detto "pronto ad accompagnare il percorso indicato da Napolitano", e persino Crimi, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, che su facebook dichiarava "il presidente Napolitano ha dato una risposta autorevole".

L'idea di Napolitano è quella di formare egli stesso due gruppi che si occuperanno rispettivamente una di temi politico-istituzionali, e l’altra delle emergenze economiche e sociali del paese. I dieci “Saggi” che comporranno le due commissioni sono: Valerio Onida, Luciano Violante, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Enrico Giovannini, Giovanni Pitruzzella, Salvatore Rossi, Giancarlo Giorgietti, Filippo Bubbico, Enzo Moavero Milanesi.I partiti prendono le distanze dal piano del Presidente della Repubblica. 

Ma a meno di 24 ore dalla decisione del presidente, le opinioni sul piano da lui escogitato sono già molto differenti. [MORE]

Il Pdl, attacca i "saggi" e la proroga fatta al governo Monti, e così Fabrizio Cicchitto afferma: "L'operazione dei saggi ieri adottata dal Presidente Napolitano ha un senso di coerenza con il nostro ordinamento generale, se nello spazio di sette-dieci giorni massimo gli esperti ci danno la traccia di un programma condivisibile dalle forze politiche impegnate nella governabilità, che danno sbocco ad essa impegnandosi a dar vita ad un nuovo governo che in tempi ragionevoli ma rapidi deve avere la fiducia del Parlamento". Cicchitto poi continua dicendo: "Monti non ha più la nostra fiducia fin dai tempi del discorso di dicembre del segretario Alfano in Parlamento e, non a caso, quel discorso fu legittimamente interpretato dallo stesso Monti come un ritiro di fiducia". Lo stesso Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, sostiene che i saggi non risolveranno il problema ed avverte "il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti non ha mai ricevuto la fiducia, in questa legislatura. Si cerca di dare vita a un governo zoombie". 

Il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, con un post apparso sul suo blog, fa sapere che, sebbene la decisione di Napolitano sia la migliore tra quelle possibili, i "saggi" sono solo "badanti della democrazia" di cui il paese non ha bisogno. Lo stesso Crimi, che in prima istanza si era detto entusiasta, adesso afferma "Avrei difficoltà a sedermi ad un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori". 

Anche il Pd manifesta la propria perplessità nei confronti della decisione presa da Napolitano, e Dario Franceschini, dalla trasmissione "In mezz'ora", fa sapere: "Il lavoro dei saggi servirà per vedere se ci sono dei punti su cui le forze politiche si possono avvicinare, ma non é che da questa formula nasca un governo". "Non é sostitutivo dei partiti, ma aiuta per vedere se é possibile avvicinare i partiti", continua Franceschini.  

I saggi inizieranno comunque martedì al Quirinale e in settimana potrebbero incontrare i presidenti di commissione e lo stesso Mario Monti.

(Foto dal sito europaquotidiano.it)

Katia Portovenero