Cronaca

Napolitano: «Expo 2015 è un'occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell'Italia»

MONZA, 07 LUGLIO 2013 - Tre le parole chiave pronunciate dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel suo discorso tenuto nel corso dell'evento 'Verso Expo 2015', alla Villa Reale di Monza: «Fiducia, impegno nazionale e unitario, stabilità politica e istituzionale». Innanzitutto, Napolitano ha dichiarato: «L'Expo 2015 a Milano è un'occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell'Italia nel suo insieme, Nord e Sud, per il superamento della crisi che stiamo vivendo e che sta mettendo a dura prova l'economia e la società italiana. Il Paese non si piega. Decisiva la stabilità politica».

Poi, ha prosegui sottolineando l’importanza di avere una idea di futuro « in modo da poter ripetere a noi stessi e al mondo che non ci siamo piegati e non ci pieghiamo alle difficoltà, tantomeno in una fase di crisi. Questo proverà che possiamo avere fiducia in noi stessi e suscitare rinnovata fiducia verso l'Italia da parte dell'Europa e del mondo. Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso e che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com'è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo». Napolitano, ha concluso sostenendo: «Attraverso l'impegno per realizzare l'Expo a Milano, ha detto il capo dello Stato, bisogna uscire dalle diatribe domestiche dimostrando che l'Italia non intende ripiegarsi su se stessa». [MORE]

Invece, per il premier Enrico Letta, anche lui presente all’evento: «L'Expo vincerà se sarà testimonianza dell'unità dell'Italia. Expo in anni turbolenti è stato punto di riferimento di unità da quando è partita a oggi. L'ultimo miglio ci porterà alla vittoria. L'Expo 2015 sarà di tutti o non sarà. Per questo garantisco l'impegno totale del governo. L'evento sarà fondamentale, leghiamo a Expo l'obiettivo della ripresa economica del nostro Paese e questo vuol dire impegnarsi tutti». Letta, a sua volta, ha concluso evidenziando che l’Expo «Sarà l'occasione per uscire da una cappa di sottovalutazione e autolesionismo. Una cappa che stona con la nostra storia e le nostre capacità».

A sua volta, Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, ricollegandosi a quanto affermato dal Napolitano, ha aggiunto: «In questo momento c'è bisogno di un governo stabile. L'Europa ci chiede di essere affidabili e realizzare alcune riforme. E' apprezzato da tutti il fatto che i due principali partiti abbiano anteposto l'interesse nazionale a quello particolare. Il dibattito interno c'è in ogni Paese: l'importante è che si trovi la sintesi e si facciano le riforme necessarie per vincere la crisi e azioni non solo fatte di sacrifici». Invece, in un videomessaggio, il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso,ha sostenuto: «In un mondo che cambia, l'Unione europea si candida a diventare un'economia intelligente, inclusiva e sostenibile, in grado di garantire occupazione, produttività e coesione sociale. Sarà "un'occasione per promuovere ulteriormente le nostre politiche e aumentare l'interazione con i nostri partner sia in Europa sia nel resto del mondo».

Soddisfazione anche da parte del governatore lombardo Roberto Maroni: «Oggi parte una fase nuova di valorizzazione e diffusione dei contenuti di Expo. Oggi questo impegno si vede. C'è da recuperare un po' il tempo perso, ma ci sono le condizioni perché Expo sia un grande evento per tutta Italia. Fra le richieste avanzate al governo, oltre a meno vincoli dal patto di stabilità, ci sono più flessibilità nei contratti di lavoro e anche la richiesta della disponibilità di arricchire il decreto che dà i poteri al commissario eventualmente con nuovi poteri per la deroga di alcune norme». In merito ai controlli riguardanti l'andamento dei lavori, Maroni ha puntualizzato che «ci sarà un incontro settimanale con il commissario e tutti i responsabili. Chiedo l'impegno delle istituzioni affinché Expo sia mafia-free. C'è attenzione per evitare la possibilità di infiltrazioni mafiose e ha aggiunto anche l'impegno per la lotta alla contraffazione».

Infine, Sala ha dichiarato: «Ormai non ci sono ostacoli veri, il tema è adesso lavorare come intensità. Non credo dobbiamo più chiedere niente a nessuno, i soldi ci sono e vanno bene: adesso è nostro dovere fare, il futuro è nelle nostre mani. Risorse per fare un'Expo non monumentale, ma non è quello che volevamo e che arrivano anche dalle aziende private».

(fonte: La Repubblica. Foto: multimedia.quotidiano.net)

Rosy Merola