Napolitano: "Austerity blocca riforme"
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Napolitano: "Austerity blocca riforme"

martedì 16 dicembre, 2014

ROMA, 16 DICEMBRE 2014 - Il 2014 non è stato un anno facile e il 2015 non lo sarà. Si tratta del primo invito che il Presidente della Repubblica Napolitano fa in occasione dei tradizionali auguri di Natale alle istituzioni.[MORE]

"Il 2014, anno non di ordinaria amministrazione"

Esprime così la propria preoccupazione il Capo dello Stato: l'impegno delle istituzioni italiane resta quello di far cambiare rotta all'Europa che, dopo un primo periodo di austerità, deve rilanciare la crescita con un piano di sviluppo che favorisca anche le attività delle singole realtà nazionali a beneficio di tutti.

Tante le sfide della politica per il prossimo anno: nel dimostrare la propria serietà, per Napolitano la classe dirigente non potrà più rimandare la riforma elettorale, né andare avanti per emendamenti. Napolitano avverte anche sul rischio di generalizzazione dovuto ai recenti casi di corruzione sui grandi eventi: "Solo le generalizzazioni improvvide verso politica vanno evitate perchè fuorvianti", spiega.

Poi, un elogio al Governo Renzi, che ha proposto un modello in Europa, così come il ministro Mogherini: "(...) a rappresentare, far crescere e dirigere la politica estera e di sicurezza comune". Ruoli di rilievo per un Paese importante nello scenario europeo: ora, per Napolitano, la sfida è l'export e quanto il nostro Paese riesca ad attirare capitali dall'estero.

Infine, il Presidente della Repubblica commenta quanto avviene tra il Governo, i sindacati e le parti sociali. Ora che le riforme sono così urgenti "Ci deve preoccupare un clima sociale troppo impregnato di negatività" spiega Napolitano. "Non possiamo essere ancora il Paese attraversato da discussioni che chiamerei ipotetiche", altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.

(Foto vita.it)

AGGIORNAMENTO ORE 20.39 Matteo Renzi commenta così il discorso di Giorgio Napolitano: "Un discorso di grande livello, di alto profilo". Anche Camusso, segretario della Cgil, fa suo l'invito al dialogo del Capo dello Stato per le riforme. Durissime, invece, le critiche da parte del Movimento Cinque Stelle. Di Maio commenta direttamente dal suo profilo Facebook: "Meno male che oggi non sono andato al Quirinale ad ascoltare questa propaganda. La verità è che l'Ue se ne frega dell'Italia basta controllare Matteo Renzi e l'Italia è 'sistemata".

Annarita Faggioni


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