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Napoli, presentazione "Senza Rancore" degli Angolo 50 al Foyer del Bellini

[Riceviamo e pubblichiamo]

NAPOLI, 5 MAGGIO 2015 - Il 7 maggio esce "Senza Rancore" della band Angolo 50 pubblicato dalla Marotta&Cafiero Recorder. Il disco sarà presentato giovedì 7 maggio alle ore 18 nel foyer del teatro Bellini.

Il disco che contiene dieci brani a tinte a forti, ma anche delicate o ironiche. Talvolta il verso e il sound diventano feroci, in altre circostanze un blues accarezza la storia; cambiano i toni, cambia l'impatto sonoro, resta fermo il linguaggio. E’ un disco dai testi forti e da musiche essenziali ma evocative, apparentemente semplici ma nella sostanza prive di banalità fatte di costanti incastri ritmi e melodici. "Sappiamo da dove veniamo e cosa lasciamo alle spalle e sono cose vere, son le rughe delle nonne, sono i calli di mani mai viste anziane, sono la disillusione di un’onestà troppe volte esaltata e lasciata al contempo per strada calpestata dall’ignoranza e dalle centrali nucleari, dai bisogni esagerati imposti da padroni che facciamo tutti i giorni finta di non ascoltare” così si raccontano gli Angolo 50 che si definiscono dei cantastorie e questo disco racconta storie, per la maggior parte ispirate a fatti e personaggi reali. Il nome della band “Angolo 50” deriva dal gioco del biliardo: è una tecnica di numerazione, si basa sulla scomposizione matematica del tavolo e serve come guida per il tiro di calcio a tre sponde. Il nucleo del gruppo risale al 2009; poi nel 2013 si è formata la band attuale, composta da Davide Monticelli (voce), Nello Nastri (chitarra), Franco D’Antuono (basso), Catello Imparato (batteria). Davide e Nello hanno cominciato a lavorare insieme, realizzando spettacoli di cover ispirati al rock blues, alla psichedelia e al rock anni 80/90; hanno poi proseguito la loro collaborazione lavorando su brani inediti fino a produrre un primo disco nel 2012, con il nome Minimocomunelimite. Il disco “Senza rancore” si apre e si chiude con storie di donne ispirate a fatti reali. Attraverso i racconti si entra e si esce da temi politici e sociali, i racconti e le storie sono talvolta le circostanze.

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Il primo brano (Senza rancore) che beneficia di un videoclip (https://www.youtube.com/watch?v=9qMx2sxGuDU&feature=youtu.be ) racconta la storia di una donna disadattata cui è stato portato via il figlio perché considerata incapace di potervi provvedere. Sono passati 30 anni e lei vive da vagabonda. Vive il suo dramma con gran dignità …. Nonostante tutto, senza rancore, passa e ripassa ciclicamente per i luoghi della sua vita e riesce fino ad applaudire al suo dolore.E’ la vittima sacrificata sull’altare della società piena di pecche ma che provvede fino in fondo a qualunque costo ai bisogni dei suoi partecipanti.Quando vede i bambini per strada si emoziona e vuole parlar loro, ma ovviamente ora non si presenta granchè bene e spesso le persone hanno paura … talvolta un vigile nuovo e solerte, non conoscendola, sospettoso, la allontana.

L’ultima storia “incontro all’ultimo vento” è ispirato ad un fatto di cronaca di qualche anno fa; quando l’autore fu ricoverato in ospedale, una donna si lanciò dalla finestra, andando incontro all’ultimo vento. Il racconto si dipana attraverso alcuni colloqui che l’autore aveva avuto con i suoi familiari il giorno precedente e la mattina del fatto: lei, militante donna di sinistra, aveva sognato Berlusconi, ma in una storia felice.

Desiderio: Il brano nasce dopo un sogno maturato di pomeriggio tra letture di storie di pirati in particolare le storie di di Mary Reed e Anne Bonne. La protagonista è una donna che non lotta solo per il denaro; lotta per il riconoscimento sociale, per la dignità sua e di tutte le donne, ma anche per gli uomini che subiscono uno Stato ingiusto; lotta per essere contro il sistema borghese, per mettersi contro dame e gasindi e dunque, in buona sostanza, lotta per mettersi contro tutto quello che rappresentava l’apparato burocratico che consente il prevaricamento stesso. La piratessa sa che il suo è un sogno, un’illusione, che è solo un desiderio vano, ma nonostante tutto va avanti e si salva in quanto gravida, muovendo i suoi passi sconnessi e distruttori nella piena consapevolezza che sono quelli l’embrione della novità.

A dirla tutta: E’ il brano più complesso sia sotto il profilo testuale che musicale. Parla della paura come il nemico più difficile da sconfiggere, quel nemico contro il quale interviene - in aiuto del protagonista - l’amore di una donna.Il nostro eroe ha subito l’ennesima sconfitta quotidiana, l’ennesimo smacco. Nel brano non si dice quale sia … stiamo parlando della piccola sconfitta quotidiana e del tradimento del migliore amico e dell’assenza di lavoro, stiamo parlando della delusione di un bagno in un mare particolarmente inquinato quel giorno e/o della malattia di un caro. Lo smacco di per se’ poteva anche essere un fenomeno banale e non di significato di per se’ importante. Anche quella volta il nostro protagonista era morto, ne stava uscendo con la coda tra le gambe. E’ in queste circostanze che proliferano la solitudine, l’indifferenza e poi di seguito, allargando lo sguardo, anche la miseria e la prostrazione morale e tutti i fenomeni più deteriori dell’esistenza civile, fino anche l’inquinamento.E’ in queste circostanze che l’ignoranza non solo si diffonde facilmente ma produce i suoi danni più devastanti. In realtà spesso sentiamo parlare di draghi e di maghi invincibili e pericolosi ma altrettanto spesso si tratta di racconti ingigantiti e deformati. Curiosità: il canto è particolarmente potente; questo sostanzialmente per due ordini di motivi: la solida base musicale granitica e compatta e parte con la vocale .

Ancora una volta: E’ una storia d’amore, un amore magari malato, ma di un amore. Ancora una storia di una donna, la storia raccontata da un’attrice del primo video della band sulla via del ritorno a casa, dopo la fine delle riprese. Davanti a un piatto vuoto di cus cus è un'altra storia di donne.

Ufficio Stampa: Manuela Ragucci