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Napoli-Lazio 4-3, crederci è un dovere.

NAPOLI, 6 APRILE - Diventa sempre più difficile mantenersi scaramantici, dopo che gli azzurri vincono una partita incredibile contro una diretta concorrente per la Champions League.

L’unico rammarico è la vittoria del Milan nel derby, unico risultato che ogni tifoso napoletano sperava non arrivasse da S. Siro.

A cominciare bene la partita è proprio la squadra di Mazzarri che dimostra da subito la voglia di far bene soprattutto con il tridente che cerca subito il gol e ci va vicinissimo con Hamsik ma, complice anche il primo caldo di stagione (e senza dimenticare che si è giocato alle 12:30), le imprecisioni sono tante e ripetute.[MORE]

Ne approfitta così la Lazio con Mauri che, dopo un rimpallo fortuito e un dribbling secco su Cannavaro, tocca piano di esterno sinistro e il pallone supera lentamente De Sanctis per insaccarsi in rete accanto al palo.

Il gol a freddo sull’unica azione biancoceleste lascia gli azzurri di stucco e incapaci di reagire, tanto da ripetere lo stesso errore lasciando nuovamente Mauri solo al centro, che stavolta sbaglia il tiro di destro e la butta a lato, e concedendo un’altra azione allo stesso giocatore che approfitta di un maldestro tentativo di dribbling di Campagnaro ultimo uomo e anziché correre da solo verso la porta passa la palla a Zarate davanti a lui e quindi in chiaro fuorigioco.

Nel secondo tempo il Napoli non sembra essersi scosso quanto occorre e infatti dopo dieci minuti arriva il raddoppio della Lazio: punizione dalla destra, palla nell’area piccola e spizzata vincente di Diaz (perché De Sanctis non esce mai? È risaputo che i cross diretti nell’area piccola sono di competenza del portiere!), 0-2 e addio sogni di gloria? Macché!

Due punizioni nel giro di due minuti riportano la partita in parità: la prima è battuta dalla destra da Lavezzi (nonostante Mazzarri urli a squarciagola di lasciarla a Mascara appena entrato!), palla spizzata da Sculli all’indietro e colpo di testa vincente di Dossena, 1-2; la seconda la batte Mascara (per la gioia di Mazzarri) dalla parte opposta e s’intravede ai limiti dell’area Cavani scalpitare (si dice che l’attaccante lo senta il gol), stavolta è l’autore del raddoppio Diaz a spizzare all’indietro, Maggio ci crede e sulla linea di fondo la rimette al centro per Cavani che da solo non può sbagliare il colpo di testa, 2-2.

I 60.000 del S. Paolo esplodono letteralmente di gioia al gol del pareggio e lo stesso Cavani è quasi rabbioso nell’esultanza, a prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che questi ragazzi mettono il cuore in campo.

Trascinato da una bolgia di tifo, il Napoli sfiora anche il vantaggio con Mascara che è fermato da un grande intervento di piede di Muslera (se avesse optato per un pallonetto la palla sarebbe entrata e il S. Paolo crollato!).

Sul capovolgimento di fronte, anche la Lazio sfiora il vantaggio con Brocchi che tira da fuori area, prende la traversa e la palla rimbalza oltre la linea di porta, sembra gol (ed è gol!), ma non per la terna arbitrale che grazia il Napoli.

Ma i napoletani, che secondo una attenta analisi sarebbero primi senza errori arbitrali, non possono proprio sopportare l’idea di essere addirittura facilitati nel cammino e così, per amore di giustizia, Aronica la butta nella propria porta su un’azione dalla sinistra di Zarate con respinta di De Sanctis, 2-3 e tutto da rifare per il Napoli.

Mancano poco più di dieci minuti al fischio finale, ma nell’aria si sente che la partita è tutt’altro che finita e Mazzarri lo dimostra inserendo anche Lucarelli e inventando, di fatto, il pentadente.

E arriva il nuovo pareggio: cross dalla sinistra di Aronica, Cannavaro in area la spizza di petto per Cavani che viene strattonato da Biava: calcio di rigore ed espulsione; Cavani non sbaglia e 3-3.

Il Napoli è in superiorità numerica, e con uno stadio che spinge letteralmente i giocatori in avanti è chiaro quale sarà l’epilogo di questo incredibile anticipo domenicale.

De Sanctis lancia lungo, Lucarelli la gira di testa per Mascara che fa lo stesso all’indirizzo di Cavani, stop di petto del Matador e pallonetto su Muslera in uscita (fotocopia del gol contro il Cagliari) palla in rete per il 4-3 finale e al fischio di Banti tutto il S. Paolo ad intonare ‘o surdato ‘nnamurato.

Considerazioni finali.

La Lazio si arrende all’enorme cuore napoletano, nonostante abbia giocato davvero bene ed è un peccato sentire il presidente Lotito lamentarsi sia del gol non dato, che del rigore con espulsione, anziché elogiare il lavoro dei suoi.

Soprattutto se si tiene conto: che l’autogol è arrivato dopo pochi minuti dal tiro di Brocchi e quindi l’errore arbitrale non ha avuto effetto alcuno sulla partita; che il rigore c’era perché senza il fallo Cavani sarebbe stato libero di tirare in porta da distanza ravvicinata; che c’era anche l’espulsione perché Biava era l’ultimo dei suoi e l’occasione era più che chiara; senza dimenticare che nella prima parte di gara anche i napoletani hanno motivo di lamentarsi per evidenti falli in attacco non fischiati agli azzurri.

Il Napoli dimostra ancora una volta che le soste non lo favoriscono, la squadra smarrisce l’entusiasmo e la lucidità che la caratterizzano ed è grazie al tifo dei 60.000 sugli spalti che riprende in mano una partita praticamente persa.

Ora è sola al secondo posto a tre punti dal Milan, con due punti di vantaggio sull’Inter, sei sull’Udinese e ben otto sulla Lazio, continuando di questo passo la Champions diventa realtà e il sogno scudetto continua.

Complimenti a Mazzarri per il coraggio che trasmette ai suoi ragazzi e per le scelte in corsa, unico neo aver lasciato fuori Ruiz per dare spazio ad Aronica autore dell’autorete.

Complimenti a Cavani per ……………….. nei puntini scrivete quello che più vi aggrada: aver superato con questa tripletta il record di Vojak, raggiunto Di Natale nella classifica cannonieri, superato Eto’o nei gol segnati in stagione, essere appena diventato padre. Questo ragazzo ogni domenica lascia i commentatori sempre più senza parole!
Complimenti ai tifosi napoletani: il boato sul gol del 2-2 è da brividi! Questa gente merita le gioie che la squadra gli sta regalando e quelle future che certamente arriveranno. Da segnalare una notizia che riportano da Londra: la polizia irrompe in casa di un italiano dopo una segnalazione dei vicini che lo credevano in pericolo di vita: era un napoletano che stava esultando ai due gol in un minuto della sua squadra del cuore!

Complimenti a Riccardo Trevisani, voce di Sky: ad una preparazione tecnica (non solo sul calcio) e ad un livello culturale che pochi possono vantare in Italia, aggiunge un entusiasmo incredibile nel commentare le partite, che trascina letteralmente i tifosi. Nello specifico sentire le sue urla che si mischiano a quelle di tutto lo stadio sul gol vittoria di Cavani è un’emozione incredibile…sentire per credere!