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Napoli, 26 aprile 2011. Nel capoluogo campano prosegue l’emergenza; riversate in strada più di 2000 tonnellate di rifiuti. Le festività pasquali hanno contribuito ad accrescere la mole di immondizia presente in tutte le zone della città, compreso il centro. Scattate numerose proteste da parte dei cittadini, che in via Pietro Colletta hanno innalzato delle barricate di sacchetti, per denunciare la situazione di estremo degrado nel quale si trovano a vivere. [MORE]
Dal corso Umberto al corso Vittorio Emanuele,turisti e passanti sono costretti a camminare facendo esercizio di “slalom” tra i rifiuti. Nell’hinterland numerosi cassonetti e cumuli di immondizia sono stati incendiati, con l’intervento dei vigili del fuoco nei quartieri di Fuorigrotta, Pianura e nei comuni di Giugliano e Pomigliano D’Arco. La situazione non dovrebbe cambiare nel breve periodo, considerata la saturazione delle discariche, che riescono ad accogliere solo 1500 tonnellate di rifiuti al giorno.
L’assessore regionale all’ambiente, Romano chiede l’apertura di nuove cave, sottolineando che con una raccolta differenziata al 35% il problema potrebbe essere circoscritto; pertanto la proposta è di sanzionare i comuni inadempienti. Il suo auspicio è che nei prossimi giorni sia attuata una primaria separazione del secco dall’umido. Intanto il termovalorizzatore di Acerra lavora a ranghi ridotti da molto tempo. L’amministratore delegato dell’Asia – Agenzia di Servizi di Igiene Ambientale di Napoli- Daniele Fortini, denuncia la possibilità di dimissioni a causa di condizioni di lavoro proibitive, generate anche da dispute interne tra comune e regione sulla costruzione di un nuovo termovalorizzatore nella zona di Napoli-Est.
Ilenia Galluccio