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NAPOLI 6 MARZO 2012- In Italia ormai è diventata una triste abitudine quella di fare certificazioni di invalidità fasulle. La guardia di Finanza in questi anni ha intensificato le sue indagini in questi anni scoprendo moltissime irregolarità. I casi più emblematici sono accaduti nella città di napoli dopo tra il 2010-2011 sono state arrestate 201 persone e sono stati sequestrati beni pari a 5 milioni di euro. Un altro avvenimento triste fu l'incendio provocato a Paggioreale nel tentativo di insabbiare un'indagine sui falsi certificati di invalidità. In quella occasione i documenti più compromettenti sono stati salvati dal fatto che furono digitalizzati, e non andarono distrutti nell'incendio.
<<Avevamo messo su piattaforma digitale tutti i nomi degli invalidi presenti sul nostro territorio>> Afferma Armando Coppola presidente della Municipalità di Poggioreale.
<<Per loro - aggiunge Coppola - è stata una beffa, perché così l'autorità giudiziaria ha potuto continuare l'attività investigativa. Senza il nostro supporto tecnico, il cd con i file digitali delle cartelle cliniche bruciate nel rogo doloso e senza un palazzo municipale di 'vetro', purtroppo l'inchiesta sarebbe ancora davanti ad un vicolo oscuro>>.
Giovedì scorso a Napoli altre 30 persone sono state arrestate e 4 milioni di beni sono stati posti sotto sequestro in una nuova indagine. Questo business oggi a Napoli viene gestito dalla Camorra e dalla politica che usano questi certificati come contropartita in cambio di preferenze durante le tornate elettorali.
Qualche anno fa fu scoperto che in un quartiere di Napoli, Santa Lucia a Chiaia, interi vicoletti risultavano con una percentuale di invalidità del 55%.
<<Quello dei falsi invalidi - afferma Coppola- è un problema triste perché figlio della povertà economica e culturale di questa città. E' un fenomeno che, sbagliando, va a sostituirsi a un welfare che non c'è. Ma è anche drammatico e inquietante perché dietro c'è la mano della camorra. Sui giornali si è letto che questi falsi invalidi facevano parte dei clan, e che quindi è un nuovo modo di stipendiare gli affiliati a un ramo. Inoltre, espone alla gogna mediatica chi invece è invalido sul serio>>.[MORE]
<<Siamo stati lungimiranti - prosegue il presidente della IV Municipalità - quando abbiamo deciso di digitalizzare tutti i documenti sensibili, allo stesso modo le forze dell'ordine ci hanno sempre sentiti vicini in questa battaglia contro i falsi invalidi perché non abbiamo mai in nessun modo intralciato le indagini che invece siamo stati bravi a favorire>>.
Coppola conclude dicendo che la Municipalità si costituirà parte civile:<<L'ho chiesto subito - spiega - perché noi non abbiamo paura di nulla e di nessuno, e non ci fermeremo. Ho anche chiesto al sindaco de Magistris e alla sua giunta di fare altrettanto, perché bisogna dare il senso della legalità anche attraverso questi atti formali. Spero non si tiri indietro, sarebbe un grave danno all'immagine della città>>.
(Foto www.gr.rai.it)
TAMMARO CASO