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'Muslim ban', Trump accerchiato aggiusta il tiro: visti tra 90 giorni

 WASHINGTON, 30 GENNAIO – Dall’interno come dall’esterno, Donald Trump è accerchiato dai suoi cittadini, dai procuratori generali di 15 Stati e dai leader mondiali, per i primi provvedimenti del suo mandato.[MORE]

A pochi giorni dal suo insediamento il neopresidente ha già infatti apposto la sua firma ad un ordine esecutivo per la progettazione del nuovo muro che dovrebbe separare gli Stati uniti dal Messico, e al ‘Muslim Ban’, provvedimento che mette al bando gli immigrati da 7 paesi musulmani (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen).

Procuratori generali Il bando è stato dichiarato incostituzionale dai procuratori generali di 15 stati e della capitale, che hanno emesso una dichiarazione congiunta con cui condannano l’ordine esecutivo. Gli attorney general sostengono infatti come la libertà religiosa sia un principio fondamentale del Paese, auspicando che l'ordine esecutivo sia ritirato e impegnandosi nel frattempo a garantire che il minor numero possibile di persone soffrano per questa situazione. Gli Stati cui appartengono i firmatari sono, oltre a Washington, California, New York, Pennsylvania, Massachusetts, Hawaii, Virginia, Oregon, Connecticut, Vermont, Illinois, New Mexico, Iowa, Maine e Maryland.

Manifestazioni Nel frattempo, la protesta della popolazione americana contro il bando dell'immigrazione ha raggiunto anche la Casa Bianca, dove migliaia di persone si sono radunate davanti alla residenza del presidente per partecipare ad una manifestazione intitolata 'No Muslim ban' (no al bando per i musulmani) e promossa sulle reti sociali con il motto "Non staremo in silenzio. Combattiamo". Proteste anche a Battery Park, la punta sud di Manhattan sulla baia di New York, di fronte alla Statua della libertà.

'Non contro i musulmani' Intanto Donald Trump, in gabbia, aggiusta il tiro e specifica che il suo ordine esecutivo ''non è un bando ai musulmani'', ricordando che ''ci sono altri 40 Paesi nel mondo a maggioranza islamica che non sono interessati dal provvedimento'', e ha ricordato che gli Usa rilasceranno nuovamente i visti dopo aver rivisto e rafforzato il sistema dei controlli, come previsto dalle sue disposizioni. "Non ha a che fare con la religione, ma con il terrore e il mantenimento della sicurezza del nostro Paese", ha aggiunto. "Rilasceremo nuovamente i visti a tutti i Paesi una volta che avremo rivisto e completato le politiche più sicure nei prossimi 90 giorni", ha proseguito.

Inoltre, fra i leader mondiali contro il bando, anche il presidente del Consiglio Gentiloni:

 


Maria Azzarello


Credit: The Telegraph