Cronaca

Muro di Berlino: 25 anni dopo il crollo

ROMA, 09 NOVEMBRE 2014 – E’ rimasto in piedi dal 13 Agosto 1961 al 9 Novembre 1989 il Muro di Berlino, una fortificazione di calcestruzzo lunga più di 150 chilometri che divise per ben ventotto anni la Germania Est dalla Germania Ovest, tenendo fisicamente separata per quasi un trentennio un’intera nazione.

Muro di Berlino: il venticinquesimo anniversario del crollo

La costruzione del muro che spaccò in due la capitale della Germania partì nella notte fra il 12 e il 13 Agosto 1961, per iniziativa della Germania Est, nel tentativo di fermare l’esodo costante di persone che abbandonavano la parte della città posta sotto l’influenza sovietica e partivano alla volta di Berlino Ovest, posta sotto il controllo delle maggiori potenze occidentali. Nei suoi primissimi giorni di vita, il muro più famoso della storia non era nemmeno un muro, ma solo una recinzione composta da un ammasso confuso di filo spinato, che si trasformò poi gradualmente in un blocco unitario di calcestruzzo, costruito lungo il confine divisorio fra Berlino Est e Berlino Ovest. Il 9 Novembre 1989, data dell’apertura dei posti di blocco e dell’attraversamento del confine fra le due Berlino da parte di migliaia, è la data simbolica del crollo del muro, che fu invece smantellato successivamente in tempi più lunghi e che, a distanza di venticinque anni, fa ancora sentire il fantasma della sua presenza, perfettamente visibile sul volto di una Berlino rimasta spaccata per ventotto anni e trasformatasi in una città armoniosa nel suo policentrismo e meravigliosa nell’insieme delle molteplici differenze che la popolano.

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Gorbaciov alla cerimonia di commemorazione

Mikail Gorbavioc, a capo del governo dell’URSS al momento del crollo, durante la cerimonia di commemorazione a Berlino per il venticinquesimo anniversario del crollo del Muro, ha dichiarato: «Siamo sull' orlo di una nuova guerra fredda. Alcuni dicono che è già iniziata». Ha poi proseguito Gorbaciov: «Gli eventi dei mesi scorsi sono le conseguenze di una politica di corto respiro, che viene dal tentativo di ignorare gli interessi dei partner russi». L’uomo della Perestroika ha poi accusato l'Occidente di aver iniziato, già dal 1990, ad annullare la fiducia che era stata resa possibile dalla rivoluzione pacifica. «Io qui a Berlino –ha poi concluso l’ex capo del governo dell’URSS– per l'anniversario della caduta del Muro, devo rilevare che tutto questo ha ripercussioni anche sulle relazioni fra Russia e Germania».

(foto overthere2013.wordpress.com)

Elisa Lepone